E’ la prima la prima retrospettiva di Niki De Saint Phalle realizzata in un museo civico italiano
Milano, MUDEC: la mostra su Niki De Saint Phalle
Dal 5 ottobre al 16 febbraio 2025, al MUDEC si possono ammirare 110 opere di Niki De Saint Phalle, sempre impegnata nel percorso verso l’affermazione del femmini le, visitando la prima retrospettiva, realizzata in un museo civico italiano.
La mostra, curata dalla critica d’arte Lucia Pesapane, che, lo ricordiamo, ha allestito numerose mostre e retrospettive su Niki de Saint Phale in tutto il mondo, celebra l’artista franco-americana famosa per le sue grandi e colorate “Nanas”, rivelandone il lato impegnato attraverso una diversa lettura della sua opera.
Come anticipato, in esposizione troviamo 110 opere, di cui una decina di grandi dimensioni, più una selezione di opere su carta e video, oltre ad abiti della Maison Dior che ricordano anche il suo passato di modella.
Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha affermato: Soggetto di diverse retrospettive in tutto il mondo negli ultimi dieci anni, Niki de Saint Phalle non ha ancora avuto l’occasione di essere riconosciuta in Italia come una delle grandi artiste del XX secolo, nonostante sia stata una delle protagoniste assolute della scena artistica d’avanguardia degli anni Sessanta e Settanta in Europa e negli Stati Uniti. … Il suo lavoro, gioioso ma carico di significati profondi, ci parla di libertà e di diritti, di giustizia sociale e di difesa dei più deboli, e straordinariamente in questo periodo Milano offre l'opportunità di ammirare le opere di un altro grande artista, Jean Tinguely, suo marito, in mostra al Pirelli Hangar Bicocca dal 10 ottobre.
La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura ed è prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, con la Fondazione Deloitte come Institutional Partner.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation.
La mostra, dunque, racconta in otto sezioni la carriera dell'artista, dagli esordi fino agli ultimi lavori, in un ritmo diacronico e fortemente antologico, che ripercorre, attraverso il mondo colorato, polimorfo, tondeggiante e materno delle sue Nanas (e non solo), una vita personale molto meno gioiosa.
Ricordiamo che Niki de Saint Phalle, vissuta in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e artistici (dal movimento femminista degli anni '60 e '70 al Nouveau Réalisme di cui fu protagonista), è stata una delle artiste che maggiormente ha sfidato gli stereotipi di genere attraverso l’arte, esprimendo la sua identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione.
Lucia Pesapane, curatrice della mostra, ha spiegato: Niki de Saint Phalle è oggi considerata come una delle artiste più importanti del XX secolo. Ha saputo, come pochi artisti prima, utilizzare lo schermo e i media per promuovere la sua arte e il suo impegno sociale nei confronti delle minoranze e dei più fragili, malati, bambini e animali. Questa responsabilità si è tradotta in un'arte gioiosa, inclusiva, in grado di veicolare attraverso opere comprensibili e amate da tutte le generazioni un discorso attento alle diversità, non-eurocentrico e non-gerarchico.
Segnaliamo che dal 10 ottobre, presso Hangar Bicocca, si può visitare la mostra dedicata a Jean Tinguely, suo marito, e curata dalla stessa Lucia Pesapane.
Ricordiamo che Milano è legata a questi due artisti fin dagli anni Sessanta, quando ospitò la prima esposizione di quello che sarebbe diventato il gruppo dei Nouveaux Réalistes in cui Niki de Saint Phalle si distinse come l’unica donna (tra nomi come Yves Klein, César Baldaccini, Daniel Spoerri, Jacques Villeglé, Christo, Gerard Deschamps, Edoardo Puglisi, Mimmo Rotella, Arman).Lucia Pesapane, lo sottolineiamo, curatrice di entrambe le mostre, ha chiarito: La dualità e la complementarità tra i due si esprime attraverso l'accostamento di materiali diversi, di colori opposti, di forme asimmetriche ma che riescono a creare una polifonia sorprendente.
Il catalogo Niki de Saint Phalle è stato pubblicato da 24 ORE Cultura, che ha pubblicato e ha, finalmente, ridato vita a Il mio segreto, il libro scritto dall’artista, uscito di catalogo da tempo e ormai introvabile.
Giovanni Scotti
Versione stampabileTorna