Nei giorni scorsi abbiamo visitato la valle che porta dalla Toscana a Bologna, superato il passo della Futa, lungo la tortuosa e panoramica strada statale SS65.
La località più conosciuta è certamente Monghidoro, che ha dato i natali a Gianni Morandi, ma anche altri centri giustificano una visita in zona.
Il posto ideale per fare da campo base durante la visita è sicuramente Palazzo Loup, la principale struttura alberghiera della valle, un ottimo quattro stelle che vanta importanti trascorsi storici.
Loiano: Palazzo Loup (Via Santa Margherita 21, 40050 Loiano)
Palazzo Loup, anticamente chiamato anche Villa della Fratte, è un’antica dimora settecentesca che sorge in località Scanello, nel comune di Loiano a 30 Km da Bologna, sulla statale della Futa.
Il palazzo fu costruito sui ruderi del Castello di Scanello di origine medioevale, all’epoca in cui questi terreni erano di proprietà di Matilde di Canossa, successivamente donati all’arcivescovo di Pisa.
Nella sua storia transitarono nobili famiglie come i Calderini, i Taruffi e i Massa, che ospitarono, nel 1805, Papa Pio VII, che, nel corso del suo viaggio verso Roma, sostò presso la Villa per ristorarsi dal lungo viaggio che lo aveva condotto a Parigi per l’incoronazione a imperatore di Napoleone Bonaparte. Un busto in marmo ricorda il suo passaggio.
Il nome Loup ricorda Luigi Loup, nobile agronomo Svizzero, che trasformò la tenuta di Scanello in un esempio di azienda agricola moderna e razionale.
Presso Palazzo Loup, in virtù della breve distanza della residenza dal confine bolognese e fiorentino, nel 1859, Luigi Loup, il quarantottenne proprietario dell’epoca, ospitò alcuni dei più importanti personaggi della scena politica del tempo (i rappresentanti dello Stato sabaudo, del Granducato di Toscana e dei governi di Romagna, Modena e Parma, come ad esempio Marco Minghetti, Bettino Ricasoli, Luigi Carlo Farini, Leonetto Cipriani, Rodolfo Audinot) che parteciparono al cosiddetto “Convegno Segreto di Scanello”, convocato per abolire le barriere doganali tra tali territori ed unificare, dal punto di visto doganale e monetario, i regni e i ducati che formavano la struttura politica del centro-nord Italia alla vigilia della riunificazione del Regno sotto la sovranità di Vittorio Emanuele II: in tale occasione venne anche decisa l’adozione della lira quale moneta unica italiana, che, lo ricordiamo, ha avuto corso regolare fino al 1°marzo 2002.
Al piano nobile della residenza una targa, apposta da Luigi Loup, testimonia lo storico incontro. Naturalmente di tale evento non c’è alcun documento, alcuna traccia scritta, se non la lapide citata. Certo è che dal 10 ottobre le dogane ai confini con Modena e la Toscana sono state abolite e lo stesso giorno sono state adottate le tariffe doganali sarde.
Attualmente Palazzo Loup è formato da tre corpi, ristrutturati dalla famiglia, in cui si trovano le 49 camere, nella zona delle antiche cantine della Villa si trova l’ottimo ristorante “Le Volte” (la cucina interna garantisce un’ottima qualità e varietà dei piatti proposti), in un altro fabbricato c’è la pizzeria “Il Calesse”. Dal 2015 è operativo anche il centro benessere “Bibele MedSPA”, una SPA medicale: un ambulatorio medico, infatti, offre visite su prenotazione e propone programmi personalizzati al servizio del benessere e della persona. La piscina e l’ampio solarium, posti in splendida posizione panoramica con vista sulle colline Bolognesi, sono disponibili da maggio a settembre.
Bibele MedSPA è un raffinato angolo di paradiso immerso nella natura, tra le dolci colline dell’Appennino Tosco-Emiliano: in cui si trovano una piscina a getti idromassaggio, sauna, bagno turco, docce emozionali, percorso vascolare, area relax con fruit buffet e tisane. Sono possibili anche trattamenti per la bellezza del viso e del corpo inseriti in percorsi personalizzati per ritrovare la forma e per mantenersi in salute.
La villa è circondata da uno straordinario parco plurisecolare in cui si trovano alcuni degli alberi più antichi dell’Emilia Romagna.
Questo ampio giardino è la location ideale per eventi, matrimoni ed altre celebrazioni.
A Palazzo Loup sono disponibili anche 8 sale meeting di caratteristiche e dimensioni diverse. (Info, prenotazioni: www.palazzo-loup.it).
Tramite il suo Amministratore Unico, Piero Baldassarri, Palazzo Loup è collegato con Appennino Slow, la società consortile, nata nel 1998 e che opera nel turismo lento e sostenibile, nell’Appennino Tosco-Emiliano, di cui Piero Baldassarri è il presidente. (www.appenninoslow.it)
Da oltre 10 anni Appennino Slow, membro della Associazione Italiana Turismo Responsabile AITR, si occupa di turismo sostenibile e di turismo esperienziale, organizzando viaggi a passo lento (a piedi o in mountain bike) in tutta Italia, e in particolare sull'Appennino Tosco-Emiliano, tra Bologna, Modena e Firenze.
Appennino Slow si occupa, ad esempio, anche della promozione e gestione della Via degli Dei, un percorso di 130 Km che collega la bolognese Piazza Maggione con la fiorentina Piazza della Signoria.
Da Palazzo Loup si possono facilmente raggiungere alcune attrazioni locali
L'area archeologico-naturalistica di Monte Bibele
Monte Bibele è un progetto culturale raro e prezioso: la sua area archeologica è stata indagata per mezzo secolo e rappresenta il più importante complesso archeologico italiano - ed uno dei più noti in Europa - per quanto riguarda le alleanze tra Celti, Etruschi ed altri popoli italici che tentarono di contrastare l'avanzata romana.
Il Parco Archeologico di Monte Bibele, lo ricordiamo, è nato grazie ad un fondo europeo POR-FESR, che, nel 2009, ha finanziato il progetto dell’Università di Bologna e del Comune di Monterenzio per la valorizzazione e la tutela dell’Area d’Interesse Archeologico Naturalistico di Monte Bibele: l'area è stata, poi, interamente riqualificata con la musealizzazione dell’abitato etrusco-celtico di Pianella di Monte Savino, la realizzazione di un Centro Servizi e la ristrutturazione dell’antico percorso di Via della Carrozza. I nuovi scavi, i restauri, i lavori di ripristino degli antichi piani di calpestio, delle strade di collegamento interno, hanno consacrato la rinascita di questa realtà archeologica, ponendo le basi per la sua piena valorizzazione, conoscenza e fruibilità in ambito europeo.
Il percorso all’interno dell’area di Monte Bibele, attrezzato con strutture di accoglienza e di servizio, mostra un insediamento che ha il suo fulcro nel IV e nel III secolo a.C., quando Celti ed Etruschi occupavano l'Alta Valle dell’Idice ( sono state ricostruite antiche abitazioni poste tra i resti archeologici del villaggio stesso). Tutt'intorno fanno da cornice natura, paesaggio, formazioni geologiche e biodiversità.
L’area archeologica di Monte Bibele, lo sottolineiamo, è tutt’uno con il percorso espositivo del Museo Archeologico di Monterenzio: al grande parco a cielo aperto si affianca, infatti, un allestimento museale del tutto rinnovato, con nuove vetrine e una ricchissima sezione che ci offre una storia parallela: quella di Monterenzio Vecchio e della sua antica comunità.
Museo e Area archeologica, in quanto luoghi distinti e non contigui, ma legati da un progetto di gestione unitario, costituiscono i primi due nodi del concetto di Parco in Rete, di cui il terzo nodo è il territorio stesso entro cui le due realtà sono inserite.
Le visite guidate e le attività didattico-scientifiche sono curate da archeologi specializzati, che hanno dedicato molti anni agli scavi e alle ricerche sul Monte Bibele, consentendo di conoscere e sperimentare in prima persona antiche tecniche di produzione e stili di vita del passato.
Info: www.montebibele.eu.
Parco astronomico di Loiano
Il Parco Astronomico di Loiano, dotato di due telescopi, un planetario ed un’aula didattica, ospitati in distinte strutture, si trova a 37 km da Bologna, lungo la Strada Statale 65 della Futa, ad un Km oltre Loiano in direzione di Monghidoro: è gestito dall’INAF-Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna.
La Stazione Osservativa ospita il Telescopio Storico Zeiss, con uno specchio primario da 60 cm di diametro, risalente al 1936 dedicato alla divulgazione e didattica e il più moderno Telescopio Cassini il cui specchio primario misura 152cm di diametro.
Il Planetario, inaugurato il 15 luglio 2015, ha una cupola di 6 metri di diametro in cui viene proiettato, utilizzando la tecnologia digitale, il cielo notturno: gli spettatori, grazie alle spiegazioni della dottoressa Silvia Galleti si ritrovano, così, immersi nella proiezione del cielo stellato per osservare il cielo e le sue bellezze ed effettuare una esplorazione spaziale, sorvolando, da vicino, i pianeti del Sistema solare, nebulose, galassie, buchi neri e altro ancora.
Info, prenotazioni: visite.loiano@inaf.it.
Podere Riosto (Via di Riosto 12, Pianoro)
A Pianoro si può visitare, previo appuntamento, la società agricola Podere Riosto che produce vini bianchi, fermi e frizzanti, ottenuti principalmente con la varietà autoctona Pignoletto, rossi, come Barbera, Merlot, Chardonnay e Cabernet ed anche quello ottenuto dalla varietà “Vite del Fantini”, (il nome è quello del fotografo Luigi Fantini, che, negli anni ’60, fotografò la pianta dal grosso tronco con una circonferenza di circa 120 cm di circonferenza) e rosè.
L’azienda, fondata da Alessandro Galletti, che, lo ricordiamo, è stato proclamato “Benemerito della vitivinicoltura italiana” per il suo determinante contributo allo sviluppo della viticoltura ed alla valorizzazione dell’enologia italiana, ha due cantine: la più antica, sita sotto Villa Casalino, con botti di rovere per l’affinamento dei vini rossi e per la produzione di vini bianchi spumanti con il metodo classico, e la più recente (2008/2009), sita in località Torre, con fusti in acciaio, con un ampio salone per le degustazioni
Il Podere sorge a 330 m sul livello del mare in una parte di quelli che erano una volta i possedimenti della storica famiglia Ariosti.
Info, prenotazioni: www.podereriosto.it
Mulino Mazzone a Monghidoro (Via Antonio Galli, Monghidoro, località Piamaggio)
A Piamaggio, lungo la cosiddetta Via del Pane, si trovano tanti mulini, che, nel passato permettevano ai contadini di trasformare il loro grano o mais in farina per fare pane e dolci., come, ad esempio, il Mulino Mazzone, l’unico ancora funzionante, che conserva tutti gli elementi caratteristici degli opifici della specie.
Il Mulino Mazzone, che risale al 1785, è composto da abitazione, stalla, locali distinti per ciascuna macina ed un ampio portico antistante l’ingresso, costruito nel 1878, come indica la data che è incisa sull’architrave.
Precisiamo che quelle che erano le stanze di abitazione della famiglia del mugnaio, ai piani superiori, sono state adesso trasformate in un romantico B&B.
Segnaliamo che in questa località c’è anche un forno storico.
Info, prenotazioni: www.mulinomazzone.it
Giovanni Scotti
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