Marca trevigiana: i Collalto vignaioli dal medioevo

Tenuta Conte Collalto a Susegana

  In viaggio tra gusto e cultura  

Un’avventura nella storia  è quella che vivono i visitatori della tenuta Collalto sui dolci colli del Veneto tra Susegana  e Conegliano.

Se si è fortunati si può salutare la principessa Isabella Collalto de Croÿ,  che dal luglio 2007 è al vertice dell’Azienda Agricola Conte Collalto ereditata nel 2004 dal padre, il principe Manfredo Collalto. Con lei si assapora, in mode elegante  e discreto, il fascino della storia nazionale e familiare. Una storia che spesso coincide. I Collalto, scesi in Italia al seguito degli imperatori tedeschi, si stabiliscono nel cuore della provincia trevigiana, tra le Prealpi e il Piave, tra il XII ed il XIII secolo. Rambaldo, nel 1081, fonda con la madre, l’Abbazia di Nervesa, alla quale, grazie ad una bolla di papa Gregorio IX, dal 1231 sono soggette quasi tutte le chiese del roncadese. La famiglia, il cui stemma è uno scudo con riquadri sfalsati, tuttora visibile nella parrocchiali di Roncade e Biancade, e nelle chiese di San Giacomo e Nerbon (San Biagio di Callalta) rinforza i possedimenti, dal X secolo, nella zona di Nervesa ed acquista poco dopo il 1.100 un castello sulla collina di Collalto, da cui deriva la sua denominazione, di cui rimane, solitario tra i ruderi della cittadina fortificata, il possente torrione di guardia.

I Collalto si distinsero per ingegno e coraggio. Dominarono la scena militare dell´Alta Marca trevigiana del XIII secolo, contrastati dai Da Camino, altra potente famiglia feudale. Le storie s´intrecciano con gli Ezzelini ed i Camposampiero, rendendoli protagonisti di quello che fu il periodo più vivace e delicato dell´epopea feudale italiana, che portò ben presto alla costituzione dei liberi Comuni nelle grandi città di pianura.

I Collalto furono condottieri militari per l´Imperatore e parteciparono ad alcune Crociate. La tradizione popolare attribuisce al Conte Alberto l´aver portato a Collalto, di ritorno dalla crociata del 1138, una delle Sacre Spine della corona che cinse il Cristo, avuta in dono dai Cavalieri del Tempio a Gerusalemme. La reliquia si trova ancor oggi nella parrocchiale di Collalto.

Con la nascita del libero Comune il potere dei conti diminuisce.

 Il 15 luglio 1245 il podestà di Treviso, Alberico da Romano, allontana i conti dalla città concedendo loro in proprietà la collina di San Salvatore, a Susegana, dove viene costruito un nuovo castello di famiglia, completato da Rambaldo VIII che lo trasforma in palazzo residenziale principale, lasciando a Collalto un esclusivo ruolo militare. La fortezza di Collalto godeva fama di inespugnabilità. Dal 1312, per merito di Rambaldo VIII, la contea di San Salvatore e Collalto ottiene piena giurisdizione politica e amministrativa, come attesta un documento dell´Imperatore Arrigo VII. Autonomia che, sia pur in forma ridotta, verrà rispettata anche da Venezia, alla quale tutte le contee di terraferma veneta si ´donarono´ fin dal 1400. Autonomia che rimase fino all´ingresso degli Austriaci, dopo la caduta della Serenissima e la breve stagione napoleonica.

La favorevole posizione, luogo naturale di transito tra le Prealpi venete, il fiume Piave, le ricche fasce collinari pedemontane e la grande pianura alluvionale, che fece di Collalto un importante centro di scambi commerciali e politici, è oggi sfruttata dall’Azienda Agricola Conte Collalto, al cui vertice, dal luglio 2007, è la principessa Isabella Collalto de Croÿ. L’azienda continua la tradizione dei Conti, che vinificano fin dal lontano Medioevo, prima all’interno del castello di San Salvatore - che oggi appartiene al giovane Principe Emmanuel de Croÿ, figlio maggiore della Principessa Isabella - e dal 1904 nella cantina ai piedi del colle di San Salvatore.

La cantina, ancor oggi, è un esempio ben conservato di architettura industriale di inizio Novecento ed accoglie singoli visitatori e gruppi, che possono ammirarne le botti centenarie, ormai adibite ad una funzione museale, e seguire il percorso degli attuali impianti di vinificazione d´avanguardia, ammirando i vini che riposano per ventiquattro mesi nelle botti più grandi e in barrique di rovere francese e poi altri diciotto mesi in bottiglia per l´affinamento, fino a vedere la fase di imbottigliamento, che avviene al ritmo di duemila bottiglie l’ora.

L’Azienda Agricola Conte Collalto, che controlla tutta la filiera produttiva, dalle operazioni in vigna alla vinificazione in cantina, ha adibito a vigneti ben 142 dei 250 ettari di terreno, mentre gli altri sono destinati a pascolo, seminativi e bosco.

La produzione è di circa 850 mila bottiglie l´anno, di cui 550 mila di Prosecco Doc, nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante nelle versioni Brut ed Extra Dry.  L’azienda produce anche sette varietà di rossi, alcuni da vitigni di origine centroeuropea (Wildbacher), e dieci varietà di bianchi (dall’Incrocio Manzoni bianco allo Schenella I, al Passito). I vigneti dell’Azienda, autoctoni ed internazionali, ricadono in tre denominazioni: la Doc “Piave”, la Doc “Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” e la Doc “Colli di Conegliano”. Con i suoi 60 ettari coltivati a prosecco, l’azienda agricola Conte Collalto si pone fra le più grandi realtà private produttrici di prosecco Doc.

Nel corso degli anni l’azienda ha voluto migliorare quei vitigni che, per proprietà ed adattabilità alle condizioni pedoclimatiche, erano di particolare interesse nella vinificazione in purezza e negli uvaggi. Stiamo parlando del Wildbacher , “ruscello selvaggio” originario della Stiria, che venne portato nella Marca Trevigiana, alcuni secoli or sono, proprio da un Collalto, da Rambaldo XIII, e degli ”Incrocio Manzoni”, selezionati nel corso di un’appassionata ricerca compiuta fra gli anni Trenta e Quaranta dalla Scuola di viticoltura ed enologia di Conegliano e alla quale l’azienda Collalto contribuì nella fase della sperimentazione sul campo. Questi due vitigni, in particolare il Wildbacher,  esprimono vini rossi giovani che stanno dando all’azienda molte soddisfazioni.

Considerate le potenzialità produttive dell’azienda, sia in vigne che in cantina, l’obiettivo aziendale è quello di raggiungere un milione di bottiglie.

L’Azienda Agricola Conte Collalto produce anche grappa e olio extra vergine.

L’ulivo, pianta mediterranea per eccellenza, tra vigneti e boschi ha trovato un particolare microclima che gli ha consentito uno straordinario adattamento, conferendo all’olio un sapore pieno, ma al tempo stesso delicato.

Ma l´azienda è agricola a tutto tondo: nei centinaia di ettari di proprietà si incontrano anche allevamento brado del bestiame e, in pianura, coltivazione di cereali, oleaginose, bietole e erba medica.

Nell’imponente maniero di San Salvatore si svolgono varie manifestazioni culturali e, da qualche anno, “Vino in villa”, una affascinante kermesse che fa rivivere tutto il fascino della storia tra i vigneti dorati dei  primi giorni autunnali.

Ulteriori informazioni: Azienda Agricola Conte Collalto - Via XXIV Maggio, 1 - 31058 Susegana (TV) - tel 0438738241, fax 043873538 - e-mail: collalto@collalto.it - www.collalto.it

Giovanni Scotti

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