“Quella parte della fabrica, che esce alquanto in fuori, ha due ordini di stanze, il piano di sopra
è a pari del piano del cortile di dietro, ove è tagliata nel monte riscontro alla casa una fontana, con infiniti ornamenti in stucco e di pittura. Fa questa fonte un laghetto, che serve per peschiera:da questo luogo partitasi l’acqua scorre nella cucina e poi irrigati i giardini che sono dalla parte destra e sinistra parte della strada la quale pian piano ascendendo conduce alla fabrica; fa due peschiere co i loro beveratori sopra la strada commune; d’onde partitasi; adacqua il bruolo, il quale è grandissimo, e pieno di frutti eccellentissimi, e di diverse seluaticine”.
Andrea Palladio, I quattro libri dell’Architettura, libro II, Venezia 1570
Così Palladio descrive in poche righe la natura di Villa di Maser, dove l’acqua che scorre dalla fonte genera architettura, paesaggio e produzione agricola, in una sintesi straordinaria che ha conservato nel tempo il proprio carattere unitario. Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996, la Villa comprende le barchesse, il tempietto, il Ninfeo servito dal sistema idraulico descritto e l’ampio giardino.
Il tempo ha in parte cancellato la funzionalità del pensiero del grande architetto, ma non la memoria, ed è obiettivo del progetto ridare vita per quanto possibile, anche innovandolo, all’idea palladiana.
Il complesso cresce nei decenni
Nel parco si alternano, a grandi prati a sud della Villa, due fontane circolari, il giardino del Ninfeo con prato e pavimento in ciottoli, il bosco sulla collina retrostante con conifere, cedri, un antico cipresso, lecci, tassi e altri alberi di pregio e gli orti a est. Nel 1930, a opera di Tomaso Buzzi e di Marina Volpi, proprietaria del complesso, vengono realizzati un giardino di rose, una sequenza di tre giardini con serre, limonaia e vasca e una straordinaria galleria di carpini, tipica dei giardini veneti. La Villa, il giardino e il suo paesaggio sono vincolati dal 1964, considerando l’insieme il vero bene da tutelare.
L’unicità di un luogo dalle forti radici
Luogo emblematico della civiltà delle ville venete costituisce anche un riferimento per le iniziative di valorizzazione della produzione vitivinicola dell’area, delle colline del prosecco. Inserito nel circuito delle Strade dell’Architettura, Strada dei Vini e della Grande Guerra, e in un sistema di percorsi ciclistici e naturalistici. L’eccezionalità del sito è dovuta alla integrità delle relazioni storiche tra le componenti, al pregio botanico e storico di alcuni alberi (Juniperus communis, Sophora japonica), al sistema idraulico che alimenta la cisterna in cima al bosco e, per caduta, aziona i giochi d’acqua del Ninfeo, serve la Villa e, attraverso il giardino, arriva alla campagna antistante segnata dallo stradone alberato con tigli.
Riportare alla luce la bellezza
Il complesso e il suo giardino presentano alcune aree che hanno subito danni sia per scarsa manutenzione sia per eventi atmosferici straordinari. Il bosco retrostante, che nei primi dell’800 era coperto di ulivi e frutti, e poi risistemato con conifere e altri alberi di prima grandezza, è stato fortemente diradato da un fortunale e ha determinato problematiche statiche e fitopatologiche ad alcuni soggetti arborei anche prossimi alla Villa. Il circuito idraulico storico è attualmente interrotto per interventi incongrui effettuati nel tempo e, come per gli alberi, è urgente in quanto priva la Villa dei giochi d’acqua che la contraddistinguono.
Il ridare vita non consiste in un ritorno al passato, ma un recupero di significati presenti e in parte nascosti, alla luce della contemporaneità.
Questa volontà si concretizza anche per mezzo dell’impiego di moderne tecnologie, che consentono al parco e alle architetture contenute, di perseguire un approccio conservativo, basato su principi innovativi e sperimentali.
Gli step del Progetto
• l’informatizzazione dei dati sulla componente vegetale e sui prati, e la redazione di un master plan generale del complesso, sia per il parco-giardino sia per la parte di paesaggio tutelata come bene monumentale, permetterà di iniziare una manutenzione programmata con monitoraggio e cura degli alberi, con la valorizzazione della naturalità dei prati e del bosco retrostante, con processo di arricchimento botanico nei tre giardini a ovest in un equilibrio controllato tra disegno e natura;
• il recupero del sistema idraulico palladiano restituirà al complesso un sistema funzionale e aggiornato che sposa l’innovazione con la storia, divenendo un motore per la valorizzazione non solo della Villa ma dell’intero territorio;
• il Ninfeo sarà restaurato e lo stato di conservazione monitorato in continuo con sofisticati sistemi di controllo digitali;
• esempio di valorizzazione, verrà esternalizzato grazie a collaborazioni anche scientifiche risultato dell’accordo quadro con l’Università IUAV di Venezia con la quale sono previste attività scientifiche e di formazione a vari livelli, con pubblicazioni e ricerche che coinvolgeranno istituzioni e associazioni locali, nazionali e internazionali.
La valorizzazione e i suoi obiettivi
• la gestione del complesso punta a incrementare il flusso di visita, ma anche a offrire un quadro dei valori integrati a quello primario dell’architettura con l’intento di evidenziare l’importanza di tutte le sue parti compresi il giardino e il paesaggio;
• la sicurezza e l’accessibilità verranno adeguate attraverso l’individuazione di un percorso dotato di dispositivi speciali anche per utenti diversamente abili;
• il Parco e la Villa di Maser saranno promossi e valorizzati attraverso il loro inserimento negli itinerari delle visite alle strutture del territorio appartenenti al network e al Patrimonio Unesco, delle Ville e dei Giardini più noti a livello internazionale, nonché nei circuiti artistico-culturali specializzati in parchi e giardini storici e in tour eno-gastronomici. Saranno progettate rassegne di eventi ed esposizioni attraverso specifiche partnership con le istituzioni locali, gli operatori turistici del settore botanico, culturale, dell’escursionismo ambientale, dello slow tourism e del cicloturismo, in combinazione con le eccellenze storiche, artistiche, naturalistiche e museali del territorio;
• l’impiego di tecnologia web based consentirà di migliorare l’esperienza di accesso, visita e fruizione del Parco e della Villa anche per un pubblico con ridotta mobilità e percezione visiva.
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