In aumento gli episodi di burnout e i livelli di stress rispetto al 2021, soprattutto nella popolazione femminile. Covid-19 ha avuto un impatto negativo sulla qualità del sonno ma ad accrescere la preoccupazione degli italiani sono anche le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla salute. Per il 56% degli intervistati seguire un’alimentazione sana è la principale strategia per migliorare il proprio benessere mentale.

STADA Health Report 2022: cosa è cambiato dopo Covid-19?

  Salute  

Lo scorso 5 ottobre, a Milano, presso la Fondazione Giacomo Feltrinelli, sono stati presentati i risultati italiani emersi dall’edizione 2022 dello STADA Health Report, un ampio sondaggio online promosso dal Gruppo STADA, la multinazionale farmaceutica fondata a Dresda nel 1895, che dal 1998 opera nel settore dei farmaci equivalenti, in cui vanta una posizione di leadership in Italia, ma che è presente anche nel campo dei farmaci biosimilari, specialistici e con prodotti da banco per l’automedicazione.

Luca Vitaloni, Senior Research Manager Insites Consulting, ha affermato: Dal 2014 lo STADA Health Report indaga su come le persone affrontano e discutono di importanti temi legati alla salute. Originariamente concepito come una ricerca solo in Germania, oggi lo STADA Health Report interessa 15 Paesi europei e intende fornire dati con una solida base scientifica su cui fondare le decisioni in materia di cura della salute delle persone. Per l’edizione di quest’anno STADA ha collaborato con InSites Consulting per condurre una ricerca online rappresentativa a livello nazionale con 30.000 partecipanti in tutto il mondo, allo scopo di esplorare i punti di vista su temi chiave della salute, come l’impatto di Covid-19 sul comportamento degli individui e la fiducia percepita nei confronti dei professionisti sanitari. Analizzando i dati relativi all’Italia, risulta chiaro che Covid-19 ha avuto un impatto significativo e duraturo sulla salute fisica e mentale. Siamo molto orgogliosi di questa partnership con STADA nella speranza che i risultati della ricerca possano fornire importanti insight sul sentiment degli italiani su tematiche legate alla salute”.

Il sondaggio, che ha indagato l’impatto del Covid-19 sulla vita delle persone, è stato effettuato in collaborazione con InSites Consulting, tra marzo e aprile di quest’anno su un campione di circa 30.000 persone provenienti da 15 Paesi(Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera e Regno Unito).

In Italia sono state intervistate 2000.

Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group, ha detto:Mentre lo STADA Health Report dello scorso anno aveva fornito una prima fotografia degli effetti a breve termine della pandemia sulla vita degli italiani a un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’edizione 2022 ha approfondito le conseguenze di questo periodo così complesso, evidenziando come Covid-19 abbia inciso moltissimo sul benessere non solo fisico ma anche psicologico delle persone e come la salute mentale sia un bene da custodire con attenzione, tante e notevoli sono le sue ricadute sull’intero organismo. Attraverso lo STADA Health Report abbiamo cercato di cogliere ancora una volta i bisogni e le esigenze di salute degli italiani, a testimonianza del nostro continuo impegno a prenderci cura del benessere della collettività in linea con la purpose che guida l’operato di tutto il Gruppo STADA, ‘Caring for People’s Health’.

I risultati

Il sondaggio ha confermato che l’emergenza da Covid-19 ha impattato fortemente sulla vita degli italiani, influenzandone sia la salute fisica sia quella mentale. La dialettica tra le due è molto stretta: molte persone, infatti, lamentano problemi relativi alla qualità del sonno, maggiori picchi di stress e un peggioramento della propria qualità di vita sia in ambito lavorativo che privato. Rispetto al 2021 i livelli di burnout sono aumentati del 10%, passando dal 49% al 59%: a risentirne maggiormente è il sesso femminile (7 donne su 10) dichiarano di aver vissuto un episodio di burnout contro il 48% degli uomini - e la fascia di età più giovane, compresa tra i 18 e i 34 anni (70%), rispetto agli over 55 (49%).

Per oltre la metà degli italiani intervistati (52%) i livelli di stress sono in aumento rispetto all'inizio della pandemia; ancora una volta sono le donne a pagare il prezzo più alto: il 62% si sente maggiormente stressato, contro il 42% degli uomini. Almeno 1 nostro connazionale su 5 ha subìto conseguenze sociali e psicologiche a causa delle restrizioni imposte da Covid-19 (22%) e perdite o difficoltà finanziarie legate all’emergenza sanitaria (21%).

Tra le principali problematiche riscontrate dagli italiani durante la pandemia, il 36% del campione intervistato si è visto costretto a rimandare o annullare visite mediche per ridurre il rischio di contagio mentre il 25% ha avuto problemi a mantenere uno stile di vita sano, come seguire un’alimentazione bilanciata o fare una regolare attività fisica. In particolare, sono le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni ad aver accusato difficoltà legate all’assistenza sanitaria (75% del campione) e a condurre una vita salutare.

Se da una parte sono aumentati gli italiani che hanno vissuto episodi di burnout, dall’altra, la ricerca ha evidenziato come i nostri connazionali - soprattutto la fascia di età più giovane - siano ben disposti a parlare di problematiche legate al proprio benessere mentale, in particolare con psicologi o psichiatri (52% dei casi), con il medico di famiglia o il farmacista di fiducia (49%) o con il partner (35%).

Ma quali sono le azioni messe in atto per apportare benefici alla propria salute psichica? Per oltre 1 italiano su 2 (56%) la principale strategia è adottare una dieta sana, seguita da coloro che optano per una migliore regolarità del sonno (36% del campione), fanno uso di integratori alimentari (35%) e fanno attività fisica cardio (31%) od olistica, come yoga e pilates (27%).

Non solo Covid-19 …

L’emergenza sanitaria ha senz’altro avuto un impatto negativo sulla qualità del sonno, in particolare per il sesso femminile: il 56% delle donne dichiara di riposare bene di contro il 63% degli uomini. Tra le principali cause che tengono svegli gli italiani di notte troviamo sensazioni di ansia (42%), problematiche legate alla routine quotidiana (38%) e di carattere economico (25%).

Tuttavia, non c’è solo la pandemia da Covid-19 a impensierire il campione intervistato: anche le conseguenze dei cambiamenti climatici e il loro potenziale impatto sulla salute - in primis il peggioramento della qualità delle risorse idriche, la maggiore vulnerabilità alle epidemie e nuove malattie emergenti - accrescono la preoccupazione degli italiani.

La fiducia nei confronti di operatori sanitari e farmacisti

Infine, dalla ricerca emerge come la maggior parte degli intervistati continui ad avere fiducia delle figure professionali in materia di salute: tra le più affidabili e a riscuotere maggiore stima troviamo gli scienziati (64%), operatori sanitari, personale ospedaliero e assistenziale (60%), i Medici di Medicina Generale (58%) e i farmacisti (51%).

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