Il progetto è stato presentato lo scorso 11 agosto a Subiaco

Il progetto “Camminando tra i monumenti dell’uomo e della natura” della DMO Valle Aniene Monti Simbruini

  In viaggio tra gusto e cultura  

Subiaco è stata protagonista della presentazione del progetto “Camminando tra i monumenti dell’uomo e della natura” elaborato dalla DMO Valle Aniene Monti Simbruini (VAMOS).

Ricordiamo che la DMO è un’associazione di strutture pubbliche (20 comuni, un Gal, la Comunità Montana) e private che ha il compito di promuovere attraverso eventi, iniziative ed azioni di destination branding (processo di costruzione del brand) la destinazione turistica, integrandone, lungo l’intera filiera, i servizi e i prodotti.

La DMO Valle Aniene Monti Simbruini, presieduta da Gina Panci, intende, così, creare un’identità e promuovere la Valle dell’Aniene e le catene montuose che la definiscono.

Alessandro Pascucci, Destination Manager della DMO ha chiarito che la proposta turistica è articolata in modo da favorire la destagionalizzazione e la riduzione del sovraccarico turistico in brevi e concentrati periodi dell’anno.

I Monti Simbruini costituiscono il Parco Naturale Regionale (circa 30.000 ettari tra le province di Roma e Frosinone), che è stato istituito nel 1983 ed è presieduto da Domenico Moselli. La località principale del Parco è il Monte Livata, che offre tante possibilità, sia in estate sia in inverno, per godere a pieno della natura (info: www.simbruini.it - www.parcomontisimbruini.it - www.livata.com).

La catena dei Monti Simbruini è caratterizzata da una natura singolare, definita non solo dallo scorrere delle limpide e gelide acque del fiume Aniene, ma anche da luoghi di grande interesse sia naturalistico sia culturale.

Ma torniamo al borgo medioevale Subiaco, dominato dalla Rocca dei Borgia, con il suggestivo Borgo degli Opifici, nei pressi dell’Aniene, che, anticamente, è stato la sede delle botteghe artigiane ed oggi, nel vecchio mulino, è la sede dell’Associazione Vivere l’Aniene che permette di praticare canoa, kayak, rafting e pesca sportiva (www.viverelaniene.com).

Ricordiamo che questa zona fu scelta dall’imperatore Nerone per costruire un suo monumentale edificio: egli fece anche sbarrare il corso dell’Aniene formando, così, tre laghi artificiali, creati grazie ad altrettante dighe, crollate, però, nel Medioevo: da qui il nome Sublaqum.

Si visitano oggi i resti di questa enorme Villa che pare essere stata progettata dagli stessi architetti della Domus Aurea.

Proprio vicino alla Villa, il fiume Aniene si tuffa, con una sorprendente cascata, nel Laghetto di San Benedetto facilmente raggiungibile a piedi in mezzo alla natura. Paesaggio idillico, ma amato anche dagli sportivi, che vivono in pieno tutte le attività sull’acqua.

Nelle vicinanze di Subiaco San Benedetto da Norcia ha costruito ben 12 monasteri di cui restano solo il Monastero di Santa Scolastica e, soprattutto il Monastero di San Benedetto, che è stato costruito nel luogo in cui il giovane Benedetto elesse una grotta (il Sacro Speco) come suo primo romitorio e che è stato definito da Petrarca Limen Paradisi, vale a dire soglia del paradiso (info: www.monasterosanbenedettosubiaco.it).

Sicuramente da non perdere è proprio la visita al Monastero di San Benedetto, un complesso di costruzioni abbarbicate alla roccia e sostenute da poderose arcate.

Lo spettacolo è affascinante, anche da un punto di vista naturalistico, perché le pietre sono immerse in boschi foltissimi, che fanno intuire vagamente quale potesse essere la vita degli eremitaggi medievali.

Affidandosi ad una guida esperta, come, ad esempio, Paolo Sbraga dell’Associazione Culturale Ethea (www.ethea.org), si inizia la visita partendo dalla chiesa superiore che è composta da due campate: una con affreschi del 1300 ed una posteriore, più bassa, con affreschi di scuola marchigiana (c. 1400).

Proprio di fronte all’altare una scala permette di accedere alla chiesa inferiore che è formata da cappelle a più livelli ricavate negli anfratti della roccia con affreschi del 1280 circa e del 1300.

In particolare, segnaliamo al visitatore che, nella cappella di S. Gregorio Magno, oltre agli affreschi di scuola romano-bizantina, si può ammirare un ritratto di San Francesco, dipinto nel 1223, durante una sua visita in loco, che ci propone un Francesco ancora giovane e, quindi, senza stimmate né aureola.

Nel “Sacro Speco”, vale a dire la grotta dove Benedetto visse per tre anni in solitudine e penitenza, elaborando la sua regola, è collocata una statua bianca del santo, opera di Antonio Raggi.

Consigli di viaggio

Dove mangiare: ristorante la Panarda e ristorante pizzeria GDP

Dove dormire: consigliamo di contattare la Guest House nel Bosco e nel Borgo che ha ben tre strutture ( La Grotta, Il Bosco e Il Borgo). Tutte e tre accoglienti e ben arredate (www.guesthousesubiaco.it)

Info: www.visitaniene.it- terredisanbenedetto.eu

Giovanni Scotti

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