“Foodscapes – Arte & Gastronomia” è uno dei momenti del progetto “GNAM Gastronomia nell’Arte Moderna” promosso da Provincia di Parma, Fondazione Cariparma, Unione Parmense degli Industriali, Camera di Commercio di Parma e realizzato da Solares Fondazione delle Arti sotto la direzione artistica di Andrea Gambetta

Gastronomia nell’Arte Moderna a Parma

  Cultura e Spettacoli  

Quaranta artisti internazionali si sono misurati con quei pochi gesti semplici, immediati eppure complessi che compongono l’atto del mangiare.

Le loro opere compongono “Foodscapes – Art & Gastronomy”, la grande mostra d´arte contemporanea allestita a Parma, città che della gastronomia è la capitale naturale, nei locali dell´ex Cinema Trento, a cura di Lóránd Hegyi, critico internazionale e direttore del Museo d´Arte Moderna di Saint Etiénne.  

L’esposizione, aperta al pubblico dal 7 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008, presenta un vasto orizzonte di opere d´arte che riflettono il complesso tema del mangiare, fornendone un contesto storico, antropologico, sociologico e culturale. Questa fondamentale seppur banale, naturale, elementare attività implica ed evoca riferimenti illimitati, di tipo sociale, culturale, linguistico, politico, ideologico, religioso, antropologico, medico, clinico e va a toccare zone particolarmente sensibili, tabù, territori proibiti, contenuti nascosti ed inconsci, che sono condizionati dal contesto culturale e storico e determinati dall´educazione.

In questo senso, l´atto di mangiare sembra essere più culturale che biologico; più metafisico che fisico; più metaforico che reale. Benché sia strettamente necessario alla vita, benché sia esso stesso vita, benché sia parte delle attività umane fondamentali ed essenziali, l´atto di mangiare è una delle attività umane più potenti e complesse: è l´attività che in se stessa ha a che fare con la fondamentale ed elementare auto-riproduzione, così come con la socializzazione e la comunicazione dell´individuazione metaforica dell´esistenza umana in quanto attività strutturata, organizzata, teologica, razionale, nell´universo.      

La mostra è strutturata in diverse sezioni tematiche, basate su diversi contesti di riferimento.

Da un lato, ci sono contesti culturalmente, storicamente, ideologicamente, religiosamente condizionati nei quali l´atto di mangiare si trasforma in un´entità profondamente metaforica. La sacralità e il carattere rappresentativo del cibo, le formalità cerimoniali, l´estetica di potere e ricchezza, la gerarchia ed il complesso e differenziato sistema di esclusività ed inclusività, l´accettazione o il rifiuto sociale, la posizione centrale o la marginalità costituiscono momenti cruciali in questi contesti.

D´altro canto, l´atto di mangiare è – e tuttora rimane – qualcosa di barbaro, animale, incontrollabile, qualcosa di distruttivo, inconscio, spontaneo, anarchico, immediato, bestiale, un´attività immorale che dà ampio spazio a processi irrazionali, spontanei, illimitati, irreversibili, ad absurdum fino al cannibalismo e all´auto-distruzione più oscena, all´auto-mortificazione simile al suicidio ed all´edonismo che va oltre l´esagerazione. Quest´aspetto patologico dell´atto di mangiare al di fuori delle necessità biologiche e sociali, al di fuori di ogni necessità razionale e fisiologica, è spesso connesso con una prassi allegorica, magica, di segrete visioni religiose, mistiche di potere sul mondo reale.

Artisti di tutti i tempi sono stati affascinati dalle complesse declinazioni possibili del “cibarsi”. In questa occasione, Lóránd Hegyi ha scelto opere di artisti contemporanei quali: Marina Abramovic, John Armleder, Vanessa Beecroft, Chun Sung-Myung, Valerio De Berardinis, Silvano De Pietri, Wim Delvoye, Erik Dietman, Tracey Emin, Erro, Sylvie Fleury, Omar Galliani, Gilbert & George, Jörg Immendorff, Ilya Kabakov, Sejla Kameric, Oleg Kulig, Jean-Jacques Lebel, Eva Marisaldi, Bernhard Martin, Matthew McCaslin, Maurizio Nannucci, Brigitte Niedermair, Hermann Nitsch, Dennis Oppenheim, Orlan, Claudio Parmiggiani, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Graziano Pompili, Patrick Raynaud, Alberto Reggianini, David Reimondo, Enrico Robusti, Salvo, Denis Santachiara, Andrés Serrano, Stefano Spagnoli, Daniel Spoerri, Barthélémy Toguo, Tunga, Sam Taylor-Wood.

Parallelamente alla mostra d´arte contemporanea “Foodscapes – Art & Gastromony” il progetto “GNAM Gastronomia nell’Arte Moderna” propone un´ampia sequenza di eventi: mostre, performances, incontri con artisti e scrittori, il tutto intorno al binomio cibo, arte e cultura.

In Piazzale della Pace, ad esempio, è stata esposta un´installazione di Dennis Oppenheim "Black" con pentole e bricchi per il caffè.

Presso la Sala delle Scuderie (Palazzo della Pilotta, Parma, dal 7 ottobre – 9 dicembre 2007), invece, è allestita la mostra “Piatti di carta” a cura di Gloria Bianchino, direttore del C.S.A.C. (Centro Studi e Archivio Comunicazione) di Parma. La mostra indaga il legame tra il cibo e la cultura contemporanea attraverso i manifesti pubblicitari e i diversi significati simbolici che l’immagine del cibo ha assunto agli inizi del secolo in un´Italia ancora fortemente agricola fino a diventare simbolo di opulenza e ricchezza in un paese interessato dal mito del boom economico. Il cambiamento viene documentato attraverso le opere di alcuni tra i più importanti grafici e designers internazionali: da Nizzoli a Sepo, da Carboni alle immagini pubblicitarie di Testa, da Horst Blachian (direttore creativo della Y&R) all´Agenzia Michele Rizzi e Associati di Milano. I materiali esposti provengono dal fondo (grafico, pittorico, fotografico e architettonico) del C.S.A.C. di Parma.

Presso l’Oratorio S. Ilario (10 ottobre – 6 gennaio 2008)  Last Supper” presenta, in  anteprima europea, la mostra fotografica di Celia A. Shapiro dedicata all’ultimo pasto richiesto dai condannati a morte negli Stati Uniti. La ricerca di “Last Supper” nasce da una profonda riflessione sulla violenza e su come lo Stato disponga del potere di grazia e giustizia. Nelle immagini della Shapiro i pasti assumono un significato simbolico (il pasto è vita data al corpo, l’esecuzione è vita sottratta al corpo) e rappresentano la confusa giustapposizione tra ciò che è dato e ciò che è tolto.

Presso il Teatro al Parco (20-21 ottobre) va in scena “Good Body”, spettacolo teatrale diretto da Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso e tratto dall´omonimo libro di Eve Ensler, presenta un viaggio attraverso le ossessioni e i disagi che ogni donna prova nei confronti del proprio corpo e delle problematiche relative al cibo (anoressia e bulimia).  Le donne di Good Body ci appaiono dei veri e propri segni dei tempi, relitti martoriati dall´onda anomala della globalizzazione e al tempo stesso, potenti e tragicomiche icone di un presente totalitario e totalizzante che, attraverso il “pensiero unico” dei media, tende a cancellare le differenze e a generare un mostruoso “corpo unico”: un modello femminile esteticamente e morfologicamente “corretto”, al quale non è consentito sottrarsi.

Gnam Gnam, Grunf Grunf, Slap Slap, Tic Tic - Cibo Sensibile” è allestito alla Corte di Giarola, Collecchio (27 ottobre - 11 novembre): con “Universi sensibili” si indica tutta la personale cosmogonia di Antonio Catalano, tutte le sue esplorazioni e le sue provocazioni tra teatro e arti visive. Una cosmogonia portatile e quotidiana, seppure complessa e immaginifica.

Da tempo Catalano teorizza e pratica l´abbandono di ogni idea di spettacolo, perseguendo invece la ricerca di incontri artistici con “spett-attori” di ogni età. Le sue performances vivono della labilità e dell´indeterminatezza di cui sono costituiti gli incontri occasionali e tendono a provocare in chi vi partecipa esperienze piene di emozione, di poesia, di meraviglia. Ma è soprattutto con le sue incursioni in pittura e scultura, con l’uso fantastico di oggetti quotidiani o fuori uso, che egli riesce a creare strani mondi da visitare, da incontrare, attraverso ribaltamenti poetici dei materiali usati o accostamenti divertiti e divertenti.

Il programma di GNAM propone anche incontri con attori e  registi di fama internazionale come Gérard Depardieu, che presenterà il suo libro “La mia Cucina” e che aprirà l´anno accademico dell´Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Emir Kusturica e  Domenico Calopresti; e con scrittori quali Roberto Cipresso, autore de “Il Romanzo del Vino”, Massimo Carlotto e Francesco Abate, autori di “Mi Fido di Te”, Paolo Nori e il suo reading de “I Libri devono essere magri” con illustrazioni di Giuliano Della Casa, Libereso Gugliemi, il giardiniere di Calvino e infine Eve Ensler, l´autrice de “I monologhi della vagina” che parlerà del suo nuovo ibro “Il Corpo Giusto-”.

A questi si aggiungono l´installazione fotografica di Corrado DalcòEat Me” nell´Oltretorrente, la mostra fotografica di Peter Menzel e Faith D´Aluisio “Hungry Planet” (evento in collaborazione con Agenzia Grazia Neri e Associazione Cibo per Tutti) presso il palazzo Eucherio S.Vitale e la mostra fotografica di Marcello Geppetti La dolce vita” presso l´Outlet Fidenza Village.

Il catalogo della mostra, edito da Federico Motta Editore, è curato da Andrea Gambetta con interventi di Lóránd Hegyi, Marcello Garofalo, Luigi Settembrini, Gloria Bianchino e Giuseppe Bertolucci.

Il libro è composto da un vasto repertorio di immagini, 180 circa a colori, che documentano gli eventi, le performances, gli incontri con artisti e scrittori protagonisti della mostra.

Per informazioni: www.gnamfestival.it

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Giovanni Scotti

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