Marc Chagall (1887-1985) è uno degli artisti moderni più popolari e amati: la sua opera riscuote interesse in tutto il mondo

Milano, MUDEC: la mostra MARC CHAGALL. UNA STORIA DI DUE MONDI

  Cultura e Spettacoli  

C’è tempo fino al 31 luglio per visitare la mostra MARC CHAGALL. UNA STORIA DI DUE MONDI, prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e curata da Ronit Sorek.

Nella mostra il MUDEC e l’Israel Museum di Gerusalemme (uno dei principali musei enciclopedici del mondo, fondato nel 1965, comprende dieci dipartimenti separati: Arte israeliana; Arte europea; Arte moderna; Arte contemporanea; Stampe e disegni; Fotografia; Design e architettura; Arte asiatica; le Arti dell'Africa e dell'Oceania e le Arti delle Americhe), ci raccontano del soggiorno di Chagall nella città di Vitebsk (oggi Bielorussia) e della sua esperienza formativa.

La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura ed ospitata al MUDEC, dunque, affronta l’opera di Marc Chagall da un punto di vista nuovo: la colloca, infatti, nel contesto del suo background culturale, grazie alla straordinaria collezione nell’Israel Museum, che espone una selezione di oltre 100 opere donate per la maggior parte dalla famiglia e dagli amici di Chagall. Il progetto espositivo è dedicato, in particolare, ai lavori grafici di Chagall e alla sua attività di illustratore editoriale: la mostra ripercorre alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista.

L’allestimento della mostra è stato curato dall’Architetto Corrado Anselmi.

Ricordiamo che Marc Chagall crebbe nella città ebraica di Vitebsk (che, oggi, è nella attuale Bielorussia), nell’Impero Russo: le scene e le esperienze della sua prima giovinezza hanno formato la base del suo mondo simbolico, e ciò costituisce forse il segreto del duraturo successo delle sue opere.

Vitebsk, a cavallo tra XIX e XX secolo, era uno dei centri del territorio maggiormente abitati da ebrei, la cosiddetta “Zona di residenza”. La città ospitava molte sinagoghe. La lingua parlata era l’yiddish, una lingua germanica scritta in caratteri ebraici, che preservava e rafforzava il senso di identità e la cultura della comunità.

Lungo il percorso della mostra, dunque, seguiamo Mark Chagall dalle radici nella nativa Vitebsk, descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, fino all’incontro con la moglie Bella Rosenfeld, della quale illustrò i libri Burning Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della vita di Bella nella comunità ebraica, pubblicati dopo la morte prematura della donna.

In mostra sono esposti i disegni originali. L’editore francese Ambroise Vollard commissionò nel 1923 all’artista una serie di acqueforti dedicate a “Le anime morte di Gogol’. Successivamente gli venne commissionata l’edizione illustrata delle Favole di La Fontaine e La Bibbia. Alcuni di questi lavori sono presenti in mostra.

Il progetto espositivo mette in relazione queste opere con il contesto culturale da cui nacquero: la lingua, gli usi religiosi e le convenzioni sociali della comunità ebraica yiddish, così come i colori e le forme che Chagall assimilò da bambino ed espresse al meglio da adulto, il rapporto esistente nell’opera di Chagall tra arte e letteratura e tra linguaggio e contenuto.

In mostra sono presenti anche alcuni oggetti rituali, usati nelle cerimonie religiose delle comunità ebraiche e che, spesso, sono raffigurati nelle opere di Chagall.

I lavori esposti riflettono, dunque, l’identità poliedrica dell’artista, che è al tempo stesso il bambino ebreo di Vitebsk; il marito che correda di immagini i libri della moglie; l’artista che illustra la Bibbia, volendo rimediare, così, alla mancanza di una tradizione ebraica nelle arti visive; e, infine, l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico.

Lungo il percorso espositivo, alcune sale ospitano delle installazioni multimediali, ideate e curate da Kaos produzioni, che accompagnano il visitatore in un viaggio affascinante alla riscoperta dell’artista.

Ma veniamo al percorso della mostra, che è articolato in quattro sezioni.

La prima sezione abbraccia il tema della Cultura ebraica e Yiddish. Molte delle scene e delle immagini create da Chagall sono spesso legate alla tradizionale osservanza della religione ebraica e hanno spesso origine in espressioni yiddish; gli oggetti da lui raffigurati sono spesso molto simili a quelli delle collezioni “Judaica” ed “Ethnography” dell’Israel Museum di Gerusalemme.

La seconda sezione della mostra è dedicata al tema della Nostalgia, evidente in molte delle sue opere.

La terza sezione descrive le Fonti di ispirazione di Chagall.

Infine, l’ultima sezione ci porta in Francia, la nuova colorita patria: Chagall passa, così, dal bianco e nero a colori vivaci.

Lo storico dell’arte e divulgatore Jacopo Veneziani ha curato i testi delle audioguide e ideato il testo per la videoinstallazione nella sala dedicata alle fonti di ispirazione.

Il catalogo della mostra “MARC CHAGALL. UNA STORIA DI DUE MONDI”, edito da 24 ORE Cultura, è disponibile in libreria e online.

Info, orario, prenotazioni: MUDEC - Via Tortona 56, Milano - www.mudec.it.

 Versione stampabile




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