Nel turismo all’aria aperta la donna è la vera protagonista

Il camper si veste di rosa

  In viaggio tra gusto e cultura  

A rivelarlo è il sondaggio promosso nell’ultima edizione di MONDO NATURA dal Camper Club “La Granda” e dal mensile TURIT-Turismo all’Aria Aperta, che ha intervistato un campione di donne camperiste, lettrici delle riviste di settore e mogli dei camperisti.

Beppe Tassone, Presidente del Camper Club “La Granda” ha presentato i dati del sondaggio ieri, nel corso di un convegno intitolato ´Rosa camper: quando il turismo itinerante è donna´.

 “Il 96% delle persone che abbiamo intervistato – ha detto Beppe Tassone – afferma che la vita in camper ripropone in pieno i rituali di quella famigliare. Per questo motivo occorre sottolineare il ruolo centrale della donna senza la quale non esisterebbe il plein air. Da qui nasce la necessità di un camper che si relazioni sulla base delle esigenze di entrambi i sessi e che sia pensato un po’ più al femminile”.

Simona Benzi, Capo Redattore di Turismo all’Aria Aperta, ha analizzato il profilo della donna in camper, sottolineando le peculiarità e le esigenze di questo target.

“La divisione dei compiti all’interno di un camper – ha detto – non è così netta come possiamo pensare e c´è una maggiore condivisione del lavoro da parte di tutta la famiglia. Sono moltissime le donne che guidano, come gli uomini che cucinano (il 62% degli intervistati indica infatti che la donna si alterna all’uomo nella guida del proprio veicolo ricreazionale e, nel 12 % dei casi, con una frequenza superiore a quella del proprio partner), perché cresce interazione e complicità. La socializzazione diventa dunque un elemento importantissimo e di forte coesione, ed è questo il motivo di principale soddisfazione per le donne: si sentono più considerate”.

Claudia Reali, redattrice di Caravan e Camper, ha lanciato invece una nuova provocazione.

E’ oramai consolidato lo stereotipo che vuole la donna attiva nel camper per quanto riguarda la parte estetica, mentre l’uomo per la parte meccanica. In realtà le donne da noi intervistate hanno sottolineato l’importanza della praticità e della funzionalità, denunciando l’abbondanza di orpelli inutili a scapito di spazi poco agibili. I ruoli fra uomo e donna sono oramai paritetici. Anzi, la donna è molto più autonoma rispetto all’uomo. Il grande senso pratico delle donne fa dunque cadere lo stereotipo iniziale. Mi chiedo allora cosa potrebbe fare una donna per il camper. E soprattutto: come è possibile migliorare l’approccio al mezzo e la sua fruibilità a bordo se i progettisti sono per la maggior parte uomini e, spesso non camperisti?. Deve nascere un nuovo modo di pensare al camper, e deve nascere proprio dalle donne.

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