Il riutilizzo dell’asfalto usurato per nuove pavimentazioni stradali si innesta nella direzione della sostenibilità e della circolarità

Mapei: possibile il riciclo dell’asfalto usurato

  Ambiente, Sicurezza e Trasporti  

Mapei, leader mondiale nella produzione di materiali chimici per l’edilizia, si è aggiudicata il Premio Performer dell’Economia Circolare 2019/2020, promosso da Confindustria, distinguendosi nella categoria “grande impresa manifatturiera”: Mapei, infatti, ha ideato un processo produttivo grazie al quale, oggi, è possibile recuperare l’asfalto consumato per realizzare nuove asfaltature. Tale processo, infatti, si innesta, perfettamente, nella direzione della sostenibilità e della circolarità nel comparto delle strade nuovi prodotti brevettati.

In Mapei diamo un significativo contributo all'eco-sostenibilità attraverso lo sviluppo di sistemi e soluzioni innovative con migliorate prestazioni meccaniche e di durabilità che comportano una riduzione di rifiuti e di consumo di materiali e di energia per la ricostruzione. - spiega Mikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Manager di Mapei - Crediamo anche che la promozione di una cultura di sostenibilità sia fondamentale per sensibilizzare e approfondire queste tematiche, per questo condividiamo pubblicazioni dedicate e realizziamo numerosi webinar.

Gli additivi ACF ideati da Mapei, dunque, permettono di riciclare gli strati di usura delle strade (RAP), vale a dire l’asfalto usurato e consumato che, periodicamente, viene rimosso per essere sostituito da un nuovo strato bituminoso.

Prima questo materiale di scarto finiva generalmente in discarica. Ora, grazie agli additivi inventati da Mapei, questo materiale può essere riciclato nella produzione di nuovo asfalto, reinserendolo, così, nel nuovo conglomerato bituminoso. In questo modo si ottiene anche un beneficio ambientale: si evita di portare tali prodotti in discarica (peso ambientale molto elevato) ridando loro vita in un nuovo conglomerato bituminoso.

In termini di emissioni, la riduzione è notevole. la realizzazione di 1 km di autostrada utilizzando il 15% di materiale riciclato, infatti, consente di risparmiare l’emissione di 100,732 tonnellate di anidride carbonica, che equivale alla piantumazione di 1.300 alberi e a non percorrere 1.505 volte il viaggio Milano Roma. Realizzando lo stesso km di autostrada utilizzando il 40% di asfalto riciclato, il risparmio di anidride carbonica emessa sale a 187, 354 tonnellate, equivalente alla piantumazione di 2.417 alberi e a non effettuare 2.799 viaggi da Milano a Roma.

Segnaliamo anche che, sulla stessa linea, si inseriscono altri 2 progetti di Mapei che si distinguono per gli importanti risvolti in termini di sostenibilità ambientale.

Il primo progetto prevede il riciclo di polietilene e polipropilene, vale a dire la plastica derivante dalla normale raccolta di rifiuti, per realizzare pavimentazioni stradali più durature e sostenibili. Il progetto nasce da un accordo stretto con IREN, una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano. MapeI ha avviato lo sviluppo di nuovi polimeri per la modifica dei conglomerati bituminosi, utilizzando polimeri riciclati derivanti da una filiera integrata di recupero. IREN ha sviluppato e sottoposto a brevettazione un nuovo processo per la realizzazione di un polimero riciclato da utilizzarsi per la produzione di conglomerati bituminosi (Polymer Modified Asphalt). Asfalto dunque prodotto riciclando rifiuto in plastica.

Il secondo progetto, invece, è l’additivo RE-CON ZERO EVO ideato da Mapei. Aggiunto direttamente nelle autobetoniere, è in grado di trasformare, in pochi minuti di miscelazione, il reso di calcestruzzo, che normalmente verrebbe inviato come rifiuto dal cantiere alla discarica, in aggregati granulari che possono essere integralmente recuperati e riciclati per produrre nuovo calcestruzzo. Un additivo in grado di far rivivere il calcestruzzo di scarto, evitando il ricorso alla discarica per lo smaltimento del reso di calcestruzzo, limitando al tempo stesso il trasporto su strada, riducendo l’attività di cava e di prelievo di nuove risorse naturali, oltre ad abbassare i consumi idrici per il lavaggio delle betoniere e l’impasto del calcestruzzo. Dal punto di vista ambientale, le emissioni evitate grazie al trattamento con RE-CON ZERO EVO di un metro cubo di calcestruzzo reso sono del 97% (pari a circa 260 kg CO2eq) rispetto all’alternativa di smaltimento in discarica del medesimo metrocubo di calcestruzzo.

Mapei ha illustrato le sue iniziative in tema di sostenibilità durante uno dei 6 webinar del ciclo “Sentieri di escursionismo ambientale” ideato da Gloria Milan di “Icdlab Sostenibilità e Comunicazione” e Stefano Martello, giornalista condirettore della collana New Fabric di Pacini Editore, ed organizzato da Fòrema, Assindustria Veneto Centro e Icdlab. Un percorso realizzato durante il 2021 con l’obiettivo di far conoscere metodologie di riferimento e strumenti per una corretta comunicazione ambientale nell’ambito delle imprese.

La sostenibilità inizia nella nostra vita personale, nelle abitudini quotidiane e nella casa che abitiamo - ha spiegato Stefano Martello - creare consapevolezza su questi temi equivale a creare cultura.

Gloria Milan ha aggiunto: L'edilizia è un settore all'interno del quale la sostenibilità può giocare un ruolo significativo a partire dal prodotto e per l'azienda può anche rappresentare una sfida culturale, ovvero riuscire a sensibilizzare il mercato ad un approccio maggiormente indirizzato al benessere dell'uomo e dell'ambiente.

Matteo Sinigaglia, direttore di Fòrema, ha concluso: Il riutilizzo di materiali usurati nel settore della pavimentazione stradale è un tema fondamentale nella spinta verso un sistema economico sostenibile e circolare Mapei ha saputo innovare nell’ottica del riutilizzo di materiali di scarto, creando un vero modello di circolarità in un settore strategico come quello dell’edilizia e delle grandi opere.

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