La Via Romea Germanica è una delle vie di pellegrinaggio più antiche e celebri del Medioevo

Il progetto dai Colli all’Adige è al centro della Via Romea Germanica

  In viaggio tra gusto e cultura  

I Comuni di Battaglia Terme, Monselice, Pozzonovo, Tribano e Anguillara Veneta del GAL Patavino, guidati dal Comune di Tribano, si sono uniti per realizzare il progetto Dai Colli all'Adige e riaprire una delle vie di pellegrinaggio più antiche e celebri del Medioevo: la Via Romea Germanica.

il progetto Dai Colli all'Adige, lo precisiamo, si inserisce nell’ambito del Programma di Sviluppo Locale 2014-2020 del GAL Patavino ed è sostenuto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (con Unione Europea, Stato e Regione Veneto) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

La Via Romea Germanica, lo ricordiamo, parte da Stade, alle porte di Amburgo in Germania, percorre tutta l’Europa centrale, attraversa, poi, le Alpi, percorrendo il valico del Brennero, passa, quindi, per la Basilica di Sant’Antonio da Padova e percorre quella porzione incontaminata alle pendici dei Colli per scendere, poi, verso Roma.

La riapertura della Via Romea Germanica è una scommessa che potrebbe portare, fin dal principio, dai 10 ai 15 mila pellegrini ogni anno a visitare luoghi nascosti ed incontaminati.

Il progetto dai Colli all'Adige, dunque, lancia una nuova sfida e guarda al turismo lento del trekking e della riscoperta delle antiche vie di pellegrinaggio che univano l’Europa centrale a Roma, culla della cristianità.

I comuni consorziati di Battaglia Terme, Monselice, Pozzonovo, Tribano e Anguillara Veneta, quindi, per primi, hanno colto il potenziale di questa forma di turismo in costante crescita e scelto di investire nella riscoperta della propria storia, nella rivalutazione dei tesori nascosti del proprio paesaggio rurale e dei propri monumenti sacri e profani, lavorando insieme per attivare una serie di servizi che vanno dal pernottamento alla ristorazione passando per la proposta turistica e storica dei luoghi nonché la ricca cultura enogastronomica del territorio.

L’investimento prevede, inoltre, di attrezzare i sentieri della via anche per i diversamente abili e con aree di sosta, fontanelle per l’acqua, colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, cartellonistica e elementi architettonici identificativi tali da permettere, davvero a tutti, di vivere l’esperienza meditativa e lenta di camminare per ore e giorni, immersi nella natura e in un ritmo antico che libera nuovi pensieri e sensazioni.

Un tratto altamente simbolico e ricco di potenzialità è sicuramente quello che dalla Basilica di Sant’Antonio da Padova porta verso Battaglia Terme, e poi Monselice, Pozzonovo, Tribano e fino all’Arca del Santo di Angulliara Veneta.

La via Romea Germanica è una via tra le più lunghe: più di 2000 km uniscono Stade, alle porte di Amburgo, e Roma. - ha spiegato Massimo Cavazzana, il sindaco di Tribano - Ma siamo convinti che il tratto che connette la Basilica di Sant’Antonio da Padova, da sempre meta di pellegrinaggio per i cittadini di tutto il mondo, al sito dove è presente l’Arca del Santo ad Anguillara Veneta potrà vedere un crescente numero di camminatori e pellegrini godere delle bellezze nascoste di questi luoghi. Un tratto della via Romea Germanica attrezzato davvero per tutti, anche per i diversamente abili, e destinato a chi sceglie quel modo antico e pure sempre attuale di viaggiare con lentezza, facendo affidamento solo sulle proprie gambe e sugli incontri che la strada riserba a ciascun viandante.

Il progetto, pensato dai 5 comuni aderenti al GAL Patavino mira a valorizzare appieno le vie d’acqua di Battaglia Terme e siti bellissimi come il Catajo, Villa Emo e le risorse termali dell’area, sfruttare le potenzialità della città murata di Monselice con il suo Castello, la Rocca e pure la fortunata posizione di snodo ferroviario strategico verso Padova, Venezia e Bologna.

Il percorso può contare sul valore storico-culturale-naturalistico dell’area di Pozzonovo e Tribano, una zona davvero incontaminata della pianura alle pendici dei Colli Euganei, dove insistono, ancora, gli antichi fabbricati rurali tipici del territorio e dove sorgono centri urbani e edifici religiosi i cui tratti medievali e rinascimentali sono rimasti inalterati nei secoli.

La tappa di Angullara Veneta, custode dell’Arca del Santo, apre, dunque, un nuovo sentiero che era il prediletto dallo stesso Sant’Antonio nei suoi pellegrinaggi verso Roma.

Nel frattempo, anche a febbraio 2022, prosegue il programma della Banca Ore delle guide turistiche con 4 nuove proposte volte alla scoperta di un territorio che va dai Colli Euganei all’Adige, con il sistema di prenotazione on line creato appositamente per il territorio.

Sabato 5 febbraio 2022, ad esempio, si è svolto il tour “Le aree umide e il filtro della natura a Monselice”: Un luogo poco conosciuto, ma caratteristico di area dove la bonifica ha un ruolo importante: l'area umida di 6 ettari, realizzata nel 2002 dall'ingegno del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, è ricca di specie vegetali tipiche delle zone umide, l'oasi attira uccelli acquatici e molti animali selvatici che potremo incontrare nel percorso. E’ un esempio di come le opere dell'uomo possono creare luoghi dove la natura fa da filtro, depurando l'ambiente e restituendo ossigeno e habitat per la vita di flora e fauna.

Domenica 6 febbraio, a partire dalle ore 10.30 all’Oratorio della Santissima Trinità, Via Castello 3 ad Arquà Petrarca. prenderà il via la visita “Arquà alta e bassa tra arte e fede: l'Oratorio della Santissima Trinità e la Chiesa di Santa Maria Assunta”. Situato ad Arquà Petrarca, il piccolo oratorio della Santissima Trinità è documentato dalla fine del XII secolo e fu molto caro al celebre poeta Petrarca che era solito recarvisi a pregare. Nonostante sia stato rimaneggiato più volte, l'oratorio conserva ancora la sua impronta romanica e custodisce al suo interno una pala d’altare di Palma il Giovane, il polittico di Sant’Agostino di Jacobello di Bonomo (1370) e un quadro di Giovanni Battista Pellizzari datato 1610. Dopo la visita dell'oratorio ci dirigiamo verso la Chiesa della Santissima Trinità sul cui sagrato si trova la tomba del Petrarca.

Sabato 12, invece, prenderà il via, alle 14.30, dal parcheggio Villa Draghi, Via Enrico Fermi, a Montegrotto Terme, il percorso “A due voci lungo il sentiero romantico di Montegrotto Terme: escursione e reading poetico”. Un sentiero nella natura dei Colli Euganei, a pochi passi da Villa Draghi a Montegrotto Terme. Seguendo il ritmo dei passi, andremo alla scoperta del "Sentiero dell'Amore" insieme ad alcune citazioni che accompagnano il percorso. Le parole e i versi poetici saranno "illuminati" dalla voce e dall'interpretazione di Elisa Rubino, attrice teatrale amatoriale. Un percorso insolito dove, attraverso le parole degli antichi scrittori, si riscopre l'importanza dei sentimenti e dei legami.

Sabato 19, a partire dalle ore 15.00 in Piazza Martiri d’Ungheria 1, a Bagnoli di Sopra, avrà luogo la visita dal titolo “Il Palazzetto settecentesco di Antonio Widmann a Bagnoli di Sopra”. In centro a Bagnoli di Sopra si trova Palazzetto Widmann, fatto erigere agli inizi del Settecento. L'abate Antonio Widmann, il committente, preferì infatti avere una dimora tutta per sé, indipendente dall’abitazione principale della famiglia Widmann. All’interno sono conservati affreschi di Ercole Gaetano Bertuzzi e Ludovico Dorigny, al quale vengono attribuiti gli affreschi del salone nobile. Importante anche la scala elicoidale di ispirazione barocca. Con la vendita di Villa Widmann e i territori circostanti, anche il Palazzetto, come gli altri edifici, divenne proprietà di Pietro d’Arenberg, il quale nel 1859 ne affittò una parte al comune da destinare a scuola e sede municipale. La visita del Palazzetto è anche occasione per conoscere la storia di Bagnoli di Sopra.

Sabato 26 febbraio, poi, a partire dalle ore 15.00 in Piazza Renato Otello Pighin 21 a Stanghella sarà la volta della visita “Le officine rurali della Bassa Padovana al Museo di Stanghella”. Fabbri, carradori, maniscalchi ma anche botari, caligari, barcaroli, scarparoli, marangoni. Quanti e quali erano le officine rurali che popolavano il territorio agrario della Bassa padovana? A partire dalla metà del XV secolo, con l’attuazione del piano di bonifica delle aree acquitrinose voluto dalla Serenissima, l’opera di artigianato diventa indispensabile nella trasformazione e completa umanizzazione dell’ambiente. La sezione etnografica del Museo civico di Stanghella ci illustra la storia della colonizzazione agraria locale attraverso la ricostruzione di diverse botteghe di antichi mestieri. La visita proseguirà poi nelle altre sale museali dove potremo ammirare anche la Carta del Retratto del Gorzon, celebre carta catastale di età Veneziana.

Info: GAL Patavino scarl - Via S. Stefano Sup. n.38, 35043, Monselice (PD) - info@galpatavino.it - www.galpatavino.it.

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