Chef in Green ha già preannunciano tante novità per il 2022

Una gara dopo l’altra si è concluso Chef in Green 2021

  Food and beverage  

Un anno complicato anche il 2021 che Chef in Green, nato per regalare ai partecipanti una vera “green food emotion” perché il gusto del gioco diventi il gioco del gusto, ha affrontato letteralmente sul campo: dieci gare in diverse regioni d’Italia per un’edizione bella e interessante.

La premessa di Chef in Green è che il golf è uno sport che richiede grande disciplina e capacità di concentrazione, “ingredienti” che, quotidianamente, si ritrovano nelle cucine di ristoranti ed hotel. E a cui si aggiunge una certa dose di creatività e la curiosità verso prodotti di aziende affermate e piccoli produttori.

Da qui la sfida di unire i professionisti della grande cucina italiana, compresi i sommelier, personale di sala, sponsor in un contesto diverso. - precisa Roberta Candus, la patronne dell’evento - All’aria aperta, nel verde, dove si respira a pieni polmoni e si gode di paesaggi unici. Per sperimentare un nuovo modo di relazionarsi, mettendo mente e cuore in una competizione dove intuizione e piacere della sfida possono generare nuovi stimoli, sia nel gioco sia fra chef e operatori del settore.

Invariato il format, giunto ormai alla settima edizione, ma con diverse novità. La tappa-evento conclusiva, che si è tenuta al Golf Club Asolo, è stato un momento un po’ fuori schema, che ha suggerito nuovi spunti per l’edizione 2022 già in preparazione e che prenderà il via nella tarda primavera.

La settima edizione di Chef in Green, contest ideato e guidato da Roberta Candus, editore e direttore della rivista Golf&Gusto, che coinvolge cuochi, addetti alla ristorazione ed appassionati di golf, ha consolidato una formula affermatasi negli anni. Anche quest’anno, molti gli chef qualificati chiamati a cimentarsi - alcuni per la prima volta - con una disciplina che nel rispetto del naturale distanziamento divenuto regola in questi ultimi due anni, naturalmente favorisce le relazioni sociali, e che grazie a questo contest, ha visto nascere amicizie e nuove collaborazioni in cucina.

Un evento collaudato e flessibile, che ad ogni tappa può modificarsi leggermente rimanendo fedele al format originale e che in questa edizione -ha richiesto molta adattabilità e cambiamenti anche all’ultimo momento per adeguarsi alle esigenze del critico momento storico causato dalla pandemia.

Nonostante tutto, sono stati inseriti altri appuntamenti in corso d’opera, anche in regioni dove Chef in Green ha fatto il suo esordio, come la Liguria, ad esempio.

Il cartellone di Chef in Green 2021, svoltosi dal 14 giugno al 28 novembre 2021, ha visto la realizzazione di 10 appuntamenti. L’apertura è avvenuta il 14 giugno al Golf Club di Tolcinasco (Mi), a seguire al Golf Club Ca’ della Nave di Martellago (VE), Golf Club la Pinetina (CO), Golf Club dei Laghi (VA) e Lanzo d’Intelvi (CO). In autunno si sono tenuti i contest al Golf Club di Garlenda (SV), Golf di Castell’Arquato ( PC), Modena Golf & Country Club (MO), Matilde Golf di Reggio Emilia ed infine la chiusura, il 28 novembre, al Golf Club di Asolo (TV).

Sono stati oltre 80 gli chef coinvolti complessivamente nell’edizione 2021, di cui una cinquantina al loro debutto sul green, altri già fedeli seguaci degli appuntamenti di Chef in Green. Alcuni hanno partecipato solo come giocatori, mentre altri si sono cimentati anche in cucina con show cooking e cene a più mani per gli ospiti dei golf club, confermando lo spirito di squadra che è alla base del contest.

Anche per 2021 la nota significativa è stata la presenza di tanti produttori piemontesi che hanno aderito con tutto il “buono“ di una regione notoriamente gourmande, seppur le gare si siano svolte in Lombardia, Emilia, Veneto e Liguria.

Roberta Candus, si è dichiarata molto soddisfatta della sfida 2021, che, insieme al suo staff, l’ha vista protagonista di mille peripezie per portare a termine questa edizione. Un risultato ottenuto grazie alle aziende che da anni la seguono e quelle che per la prima volta hanno appoggiato il progetto, oltre ai circoli che, conoscendone la consolidata professionalità nel mondo del golf, accolgono la gara contribuendo al successo dell’evento.

A consuntivo del circuito di gare Roberta Candus ha dichiarato: Ringrazio tutti i partecipanti, dagli chef ai sommelier e addetti alla sala, i produttori (riso, pasta, formaggi e salumi, vini, conserve, acque minerali e bibite, gelati gourmet, ma anche attrezzature per la ristorazione, come pentole, sifoni e coltelli e altro adatto sua per i professionisti che per la casalinga).e naturalmente i giocatori, i circoli con i loro ristoranti e quanti quindi ci hanno ospitato nelle diverse strutture golfistiche. Spero che il format sia piaciuto e confido in un 2022 più tranquillo. Sono felice di aver contribuito con l’esperienza di anni, nel rispetto delle norme, a far trascorrere momenti diversi e coinvolgenti agli chef molti dei quali sono diventati amici, altri già lo erano, altri hanno avuto il piacere per la prima volta di conoscere un green e portare alcuni di loro sino al raggiungimento anche l’hcp, quello stadio che permette loro di diventare un vero giocatore. Tanti infatti si sono appassionati e sono diventati chef player, golfisti, l’orgoglio di Chef in Green, che ha fra gli obiettivi di far apprezzare a un pubblico sempre più vasto questo sport.

A conclusione della riflessione, Roberta Candus ha anche anticipato alcune premesse sulla prossima edizione: Intanto con il mio team sto lavorando alla nuova edizione ’22, l’ottava. E’ presto per le anticipazioni, ma posso dire che le novità saranno diverse e importanti, anche per i partner coinvolti ci saranno proposte ancora più sinergiche e coinvolgenti. Sta già prendendo forma il calendario delle gare con alcuni nuovi circoli, altri ormai storici che ospiteranno la manifestazione .

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