il nuovo modo di percepire gli spazi domestici

Bimby: pensavo fosse casa invece era solo un’abitazione

  Arredo e Design  

Bimby ha proposto un viaggio nella new normality con il contributo della sociologa dell’abitare Silvia Mugnano e dell’architetto Francesca Venturoni

Prima della pandemia eravamo tutti convinti di vivere in una casa, vale a dire in un luogo accogliente, funzionale e adatto alle nostre esigenze. Questa percezione, spesso, era anche il risultato di uno stile di vita che ci portava a vivere la maggior parte del nostro tempo fuori dalle mura domestiche. Lavoro, socialità, sport: tutto si svolgeva all’esterno per tutti i membri della famiglia, compresi i bambini.

Tutto, però, è cambiato a febbraio 2020: la pandemia, infatti, ci ha costretto a considerare la casa l’unico luogo possibile dove svolgere ogni genere di attività e questo ha notevolmente cambiato la percezione dell’ambiente domestico.

Mai come oggi si può dire di avere abitato la casa occupandone tutti gli spazi e chiedendo loro di essere contemporaneamente accoglienti, funzionali, riservati e adatti alla socialità. Da febbraio 2020 sono stati scoperti nuovi bisogni, sono state prese nuove abitudini, soprattutto si è ricominciato a preparare e consumare i pasti in casa.

La cucina, cioè, ha assunto un ruolo centrale nella casa, ma con una nuova funzione ‘ibrida’: la cucina è diventata uno dei luoghi centrali della casa, come dimostra un’interessante ricerca svolta dalla Professoressa Silvia Mugnano, sociologa dell’abitare e docente presso l’Università Bicocca di Milano, e dal suo team.

Silvia Mugnano ha dichiarato: I risultati emersi dalla nostra ricerca, fatta su un campione di circa 4.000 nuclei famigliari, evidenziano che la cucina si è trasformata in un nuovo “spazio terzo” di lavoro: nei nuclei con figli, la cucina è stata indicata come luogo di lavoro dal 14% degli uomini e dal 30% delle donne in smartworking. Nei nuclei senza figli, dal 23% degli uomini e dal 32% delle donne.

Francesca Venturoni architetto, designer, divulgatore italiano e founder di Venturoni Studio, ha detto: Ogni crisi porta con sé la voglia di esprimersi e la casa torna ad essere finalmente una tavolozza senza vincoli. Al suo interno riappaiono le funzioni che avevamo delegato alla città e in particolare la cucina si fa centro di ogni cosa. Qui l’espressività, oltre alla voglia di cucinare, trova spazio nel design dell’ambiente materico e colorato, nello styling dei pasti sempre più social e negli oggetti connessi. Il focolare torna a splendere con una luce più blu del solito, ma i nostri occhi si stanno già abituando al futuro.

Bimby ben si colloca anche in questa nuova tendenza dell’abitare: il suo design accattivante, infatti, lo rende un oggetto bello da esporre che regala distintività al top cucina. Ed è sempre connesso in WiFi a Cookidoo, il ricettario digitale con 7.800 ricette italiane e 78.000 da tutto il mondo, per realizzare tutte le ricette in modalità guidata, ma anche per aiutarci a trarre ispirazioni dai contenuti editoriali multimediali e programmare il menù della settimana e la lista della spesa.

Tutte le funzioni, lo sottolineiamo, sono accessibili anche da tablet e smartphone, quindi da casa e fuori casa e condivisibili.

A proposito delle ricette, Silvia Mugnano aggiunge: In questo processo trasformativo il cibo ha avuto un ruolo centrale nello storytelling della pandemia. Dapprima ha perso il suo carattere socializzante per poi riemergere come strumento di riappropriazione di socialità negli spazi urbani esterni. L’esito di questo processo è una nuova consapevolezza del ruolo dell’alimentazione nella qualità della vita.

Enrica Vitale, Head of Marketing Bimby, precisa: La cucina rimane al centro come luogo del fare e al suo interno Bimby ha sempre avuto l’obiettivo di creare e regalare un’esperienza culinaria unica e straordinaria, evolvendo per rispondere di continuo alle esigenze dei consumatori. Dal nostro punto di osservazione abbiamo visto che durante la pandemia le principali esigenze dei nostri clienti sono state sia quella di creare in casa gli ingredienti e i piatti che normalmente si acquistavano o consumavano fuori casa, sia quella di concentrare e ottimizzare i tempi e lo spazio da dedicare alla preparazione di tutti i pasti della giornata. Bimby si è dimostrato una valida risposta a questi nuovi bisogni, generando un boom di richieste di dimostrazioni da parte delle nostre Incaricate e di vendita, trend che vediamo continuare ancora oggi.

Bimby risponde a queste nuove richieste perché è innovativo, tecnologico e versatile. Semplifica enormemente la vita in cucina e la preparazione di tutti i pasti, e consente anche di cimentarsi in tecniche di cottura sofisticate come l’Alta temperatura, il Sottovuoto e lo Slow Cooking - abbracciando tutte le nuove tendenze food - e di preparare in casa pane, pizze e focacce, yogurt e formaggi grazie alla “Fermentazione”, che è una della sue modalità automatiche.

In sette generazioni di apparecchi e con oltre 120 ingegneri che lo hanno continuamente perfezionato, oggi Bimby è presente nelle cucine di tutto il mondo. Nel suo DNA, Bimby riporta anche valori come la sostenibilità - declinata nel no food waste - l’equilibrio nutrizionale delle ricette, l’attenzione agli stili di vita e al valore del tempo di chi abitualmente si occupa della cucina e la durabilità di un oggetto che diventa un compagno di vita.

Tutto ciò ci dice che Bimby non è un elettrodomestico ma un mondo aperto su tutte le declinazioni del food e della cucina nelle sue variegate proposte, un compagno di vita capace di rispondere alle nuove esigenze del cooking e dell’alimentazione, e anche del vivere la creatività in cucina.

Info: www.bimby.it - www.cookidoo.it.

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