Tiziano torna dunque nelle sue terre, e ciò permette di ripercorrere insieme a lui l’itinerario seguito nei suoi rientri a casa – da Venezia, dove ormai risiedeva e lavorava stabilmente, al Cadore – con la possibilità di ammirare i tanti lavori che il maestro e i suoi familiari più stretti realizzarono per queste terre, nella consapevolezza del profondo legame sentimentale e professionale e degli interessi imprenditoriali che sempre mantenne con il bellunese.
Le opere del figlio prediletto Orazio e del nipote Marco e soprattutto del fratello Francesco possono essere visitate attraverso specifici itinerari strutturati su iniziativa dei promotori della mostra e della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Venezia, Padova, Treviso e Belluno.
Una proposta può riguardare la fascia nord della provincia da Sedico a Zoppè di Cadore
Sedico
Il paese sorge alla confluenza tra il torrente Cordevole e il fiume Piave ed è stato per secoli importante punto di passaggio del trasporto su zattera di legname e rame provenienti da Agordino e Cadore. Attorno al commercio e alla lavorazione del legname gravitava la vita di tutti i piccoli centri della zona e testimonianza del florido commercio che si sviluppò a Sedico sono anche le antiche ville patrizie (Zuppani a Pasa, De’ Manzoni a Patt e Rudio a Landris).
-:img3_sx:- Nella grande Chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata è possibile ammirare
Forno di Zoldo
A Forno di Zoldo – così chiamata per l’attività mineraria svolta in tutta
Zoppè di Cadore
In questo comune, situato nella Valle del Ritorto (alla quale si accede direttamente attraverso un’ardita stradina che parte da Forno di Zoldo, si può ammirare nella Chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Anna, la bellissima pala raffigurante
Un altro itinerario può svilupparsi nel Cadore
Perarolo di Cadore
Importante porto fluviale posto alla confluenza tra il fiume Piave e il torrente Boite, dalla fine del ‘300 sino agli inizi del ‘900, utilizzato per il commercio di legname proveniente da Carnia, Tirolo e Corinzia e destinato alla costruzione di navi a Venezia, caratterizzato dai due “cidoli” (strutture a saracinesca poste a sbarramento dei corsi d’acqua) che servivano a smistare il legname in fluitazione, ospitava due segherie della zona di proprietà di Francesco e Tiziano Vecellio. Il Museo del Cidolo e del legname raccoglie una serie di documenti relativi alle attività commerciali della famiglia. Nel 1525 Tiziano sposò Cecilia figlia del “quondam ser Alo de maistro Jacomo, barbier della villa de Perarolo de Cadore”. Nella Chiesa di San Rocco, eretta nel ‘500 ma ricostruita nel secolo scorso dopo un’inondazione del torrente Boite che la danneggiò profondamente, si conserva uno dei più bei dipinti attribuiti a Francesco Vecellio: la pala, dipinta intorno al 1520, raffigurante
Pieve di Cadore
La città natale di Tiziano Vecellio è il capoluogo storico della valle grazie alla sua strategica posizione geografica che fin dall’epoca romana gli valse il ruolo di riferimento in campo politico, culturale e religioso.
Attorno alla piazza dedicata a Tiziano, con al centro la statua bronzea del pittore, si affacciano le sedi del potere politico e religioso affiancate da nobili palazzi dell’aristocrazia locale, tra le quali si trova anche
Sede della mostra Tiziano. L’ultimo atto. è la Magnifica Comunità di Cadore: palazzo quattrocentesco autentico simbolo dell’identità locale che ancor oggi svolge l’originaria funzione di sede della Comunità e, accanto ai sontuosi saloni di riunione e di rappresentanza, ospita un’esposizione di stampe ed incisioni di Tiziano e riproduzioni di carteggi a lui appartenuti.
In uno dei saloni del palazzo civico è conservata un’opera di Marco Vecellio Madonna con Bambino; emblema del Cadore; S. Marco; allegorie della Fede e della Fortezza che celebra l’identità della regione cadorina il cui stemma (composto dalle due torri dei castelli di Pieve e Botestagno divisi da un albero) è ritratto ai piedi della Vergine. All’apparizione centrale della Madonna col Bambino si affiancano le figure di San Marco a sinistra – alla cui protezione si era votato l’intero Cadore e due figure allegoriche
Sempre intorno alla piazza principale si erge
La chiesa di Santa Maria Nascente oltre ai dipinti dei Vecellio, tra cui anche Cesare, conserva opere di Vesperbild, dei due pittori bellunesi Antonio Lazzarini e Gaspare Diziani, Pomponio Amalteo, Leandro Bassano e Palma il Giovane.
Nebbiù
Nebbiù è posta sulle prime pendici degli avancorpi meridionali dell’Antelao ed è punto di vista panoramico sui monti della sinistra orografica del fiume Piave che segnano i confini con il Friuli.
Accanto al centro abitato sorge
Calalzo di Cadore
Antico insediamento e oggi importante centro turistico sviluppatosi su un terrazzo morenico che si affaccia sul lago artificiale di Centro Cadore – ricavato sbarrando il fiume Piave – Calalzo è inserita in uno splendido scenario naturale e si caratterizza per un’edilizia di pregio che alterna “tabià” a solide costruzioni ottocentesche, tra le quali emerge
Domegge di Cadore
Domegge di Cadore è uno degli insediamenti più antichi e popolosi della media Valle del Piave e si caratterizza per l’alternarsi armonioso di costruzioni rurali e di severe ed eleganti dimore.
Qui si conservano molte opere che provengono dall’inventiva della famiglia dei Vecellio:
Le due sante, che sono disposte attorno a Maria con il Bambino, sono riconoscibili dai loro attributi riferibili al martirio subito: la tenaglia con il dente per Sant’Apollonia e il piatto con i due occhi per Santa Lucia.
Nella Chiesa di San Rocco si può invece ammirare un’altra opera di rappresentazione votiva contro la peste: infatti Francesco Vecellio negli anni ’30 ha dipinto una pala raffigurante una Madonna col Bambino e i Santi Rocco e Sebastiano ritratti – a differenza della pala di Pieve di Cadore – all’interno di un’esedra il cui semi-catino è riccamente decorato con un motivo di grottesche a fondo oro. La composizione è quella classica piramidale con alla base la raffigurazione di un allegro angioletto musicante con il tamburello.
La frazione di Collesello nella Chiesa della Beata Vergine della Salute ospita una tela attribuita ad Orazio – Madonna con il Bambino e Angeli – che ripete la composizione del gonfalone situato nell’abside dell’arcidiaconale di Pieve di Cadore a sua volta copia da un originale di Tiziano ripresa dal pittore friulano Pomponio Amalteo.
Venàs (Valle di Cadore)
Quest’area, intensamente frequentata fin dall’antichità e per secoli principale centro commerciale del Cadore, ha restituito interessanti testimonianze archeologiche, tra cui reperti di civiltà protostoriche, un tratto della “via romana” e i resti di numerose strutture abitative del I-II secolo d.C.
Nell’abside della Chiesa di San Marco Evangelista – ricostruita nell’ottocento mantenendo però la precedente parrocchiale tardogotica – è conservato il trittico di Francesco Vecellio Madonna con Bambino e i Santi Marco, Lucano e Albino (1520 ca.)
San Vito di Cadore
Altre due opere di Francesco Vecellio sono visitabili nella Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia e nella Chiesa della Beata Vergine della Difesa a San Vito di Cadore, cittadina di origine medievale oggi fiorente centro turistico situato nella suggestiva Valle del Boite, nel cuore delle imponenti Dolomiti.
Nella prima parrocchiale spicca
Comelico
San Pietro di Cadore
Il paesino dell’alto Comelico offre con Palazzo Poli de Pol (1663-66, oggi sede municipale) un singolare esempio di trasposizione dell’architettura di villa in area montana. L’edificio, che presenta una facciata attribuita a Baldassarre Longhena, ha nell’interno tre sale affrescate.
Nella Chiesa di San Pietro Apostolo l’altar maggiore è ornato dalla pala dipinta da Marco nel 1588 San Pietro, San Marco e San Simone, un’opera dalla composizione convenzionale che mostra San Marco al centro, con le chiavi del Regno dei Cieli, Paolo con la spada della Giustizia e Simone con uno strumento del martirio.
Candìde (Comelico Superiore)
Le figure dei due santi, rese da un’esperta pennellata e avvolte in vesti vivacissime, testimoniano un felice momento creativo del pittore, mentre
Danta di Cadore
Danta di Cadore è situato a
I visitatori della mostra “Tiziano. L’ultimo atto” riceveranno
La card verrà consegnata in omaggio a tutti coloro che acquisteranno il biglietto di ingresso alla mostra e dà diritto al 10% di sconto nei negozi, alberghi, ristoranti, e bar di Belluno che hanno aderito all’iniziativa.
Gli esercizi che partecipano saranno elencati nel depliant consegnato con
I ristoranti, pizzerie e trattorie che aderiscono alla Tiziano Card, offriranno, inoltre, ai loro ospiti menù e piatti particolari all’insegna del maestro, rielaborando e personalizzando specifiche consuetudini culinarie del tempo di Tiziano.
In collaborazione con Dolomiti Bus viene inoltre proposta ai visitatori della mostra
Il biglietto avrà il costo di 5 euro per un giorno e di 12 euro per tre giorni e avrà valore solo se esibito insieme al biglietto della mostra.
La visita alla mostra e alla città sarà resa ancora più lieta grazie a un ricco programma di manifestazioni ed eventi che animeranno il centro storico e permetteranno – soprattutto nel periodo natalizio – di curiosare nei mercatini tipici, gustare i sapori delle terre di Tiziano e scoprire l’artigianato locale.
Tutto questo facilmente raggiungile grazie a una autostrada sempre libera e veloce, un ampia parcheggio e una scala mobile che in 3 minuti porta nel cuore della città e alla sede della mostra.
Particolarmente utile per la visita di questi luoghi è la guida, edita da Skira e curata da Marta Mazza, che, con ricche schede esplicative delle opere dei Vecellio che maggiormente collaborarono con Tiziano, permette di visitare anche luoghi abitualmente inaccessibili, aperti in occasione della mostra in giorni ed orari stabiliti
Ulteriori informazioni sui seguenti siti: http://www.infodolomiti.it/dolomiti.run?0,L=0.run - www.tizianoultimoatto.it - http://www.belledolomiti.it/
Dove alloggiare:
Hotel delle Alpi Via J. Tasso, 13 32100 Belluno (BL) Tel.: +39 0437 940545 Fax: +39 0437 940565
Hotel Ferrovia Via Stazione, 4 32042 Calalzo di Cadore (BL)
Hotel Al Pelmo Via Nazionale, 56 32044 Pieve di Cadore ((BL) Tel.: +39 0435 500900 Fax: +39 0435 32305
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