Segnaliamo, in particolare, la mostra I “LUOGHI SPARSI” di Enrico Camporese

Milano, Palazzo Castiglioni: le mostre organizzate nell’ambito di Photofestival

  Cultura e Spettacoli  

La kermesse milanese di fotografia d’autore debutta nel “Palazzo della fotografia”.

Dal 1° al 15 ottobre, infatti, le porte di Palazzo Castiglioni di Confcommercio Milano si aprono ad alcune delle 140 mostre organizzate per la 15a edizione di Photofestival, la rassegna di fotografia d’autore, che è partita il 7 settembre ed è in programma fino al 15 novembre, con un ricco calendario di appuntamenti diffusi in tutta la Città Metropolitana di Milano ed anche in diverse località della Lombardia per promuovere la cultura dell’immagine.

A Palazzo Castiglioni, in Corso Venezia 47, troviamo le seguenti mostre:

Il rigore dello sguardo, AA.VV., a cura di Roberto Mutti e Fondazione 3M - L’archivio della Fondazione 3M custodisce opere composte con quel rigore dello sguardo che accomuna immagini realizzate in epoche diverse da autori famosi e da altri più giovani in un panorama che si offre al piacere della visione. Con l’architettura si misurano Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Ferruccio Leiss e autrici dal gusto contemporaneo come Gianna Spirito e Lia Stein. La ricerca di prospettive insolite accosta Gianni Borghesan, Piergiorgio Branzi, Roberto Spampinato a donne dallo sguardo curioso come Chiara Samugheo e Giancarla Pancera. Leggono il paesaggio come spazio dell’essenzialità Franco Fontana, Federico Vender e Mario Finazzi, interpreta la moda Elio Luxardo, gioca con le forme Lucrezia Roda (nella foto). Alcune delle immagini sono inserite nella struttura espositiva La parete fotografica photoSHOWall. Un’installazione che raccoglie e moltiplica l’effetto visivo.

Straordinario quotidiano, Giuseppe Candiani - Candiani continua sul filone già tracciato con il progetto Shadow, di cui questa mostra è l’atto finale. Il fotografo è un attento osservatore della prossemica del quotidiano, un quotidiano che si svolge tra le ombre e le luci della vita di tutti i giorni. L’intenzionalità progettuale e tematica lascia spazio a brevi sequenze che prendono il via da una visione poetica per lasciar spazio alla potenza visionaria della fotografia. Sua prerogativa è cercare nelle pieghe delle quotidianità quell’elemento di astrazione che, mediato dal suo punto di vista, si trasforma in occasione di riflessione. Stimoli portati all’attenzione dell’osservatore che può a sua volta scoprire lo straordinario del quotidiano.

Una milanesità cinese, Maurizio Gjivovich - La Cina di Milano raccontata attraverso un percorso in bianco nero che vuole documentare il processo di fusione tra quella cultura e quella di Milano. D’altra parte questo quartiere è storicamente la culla dell’insediamento cinese ambrosiano, con le nuove generazioni che ostentano un accento meneghino. Milano è la Cina e così i vecchi mestieri artigianali italiani via via spariscono lasciando spazio al parrucchiere, al fioraio, al riparatore di elettrodomestici: tutti cinesi ma ormai utilizzati ampiamente dagli italiani, in un processo di concreta integrazione. E oggi la Chinatown di Milano non è più solo via Paolo Sarpi, è ovunque nella città.

AntalyaCity, Barbara Cerri - Quando una città esula dal nostro panorama culturale e visivo, colpisce molteplici parti di noi: dai cinque sensi fino alle emozioni. È quello che è successo a Barbara Cerri durante il suo viaggio in Turchia, dove la vita che scorre per le strade è davvero travolgente. Per rendere la moltitudine di colori, suoni, sensazioni ed emozioni attraverso il filtro della propria curiosità, la fotografa ha utilizzato la tecnica della doppia esposizione.

Luoghi Sparsi. Tra realtà e metafisica, Enrico Camporese, a cura di Ornella Roccuzzo - 24 immagini tra bianco e nero e colore che offrono agli occhi di chi guarda una panoramica di luoghi: non solo geografici, ma emozionali, architettonici, metaforici. La vita spesso è uno spettacolo silenzioso dove le persone sono comparse inconsapevoli. O almeno è così che Enrico Camporese guarda al mondo circostante. Un reportage dallo sguardo intimo e insieme universale, alla ricerca della prospettiva del già visto, del mai visto, dell’inaspettato. Cercando un modo di vedere nuovo, attraverso immagini di cui l’autore è l’unico committente.

Per il terzo anno consecutivo, dunque, il fotografo veneziano Enrico Camporese partecipa a Photofestival con una sua mostra.

Ornella Roccuzzo, che ha curato non solo questa mostra di Camporese, ma anche quello delle passate edizioni (“Fotografie di un personaggio inventato - dal caos alla narrazione” (2018) e “Untitled” (2019), così racconta la mostra: Le fotografie raccontano luoghi non solo geografici, ma soprattutto emozionali, architettonici o metaforici, abitati o in apparenza deserti, dove la vita è spesso una presenza, un’assenza, un’inclinazione della luce. Ogni fotografia un luogo, ogni luogo un racconto, qualcosa che lasci un segno, un segnale, un significato, un’emozione. Immagini che offrono, agli occhi di chi guarda, viaggio e sosta, sollecitano curiosità e riflessione. Lo sguardo dell’Autore, alla continua ricerca di linee, luci e ombre e spazi, muta la prospettiva del già visto o del mai visto così.

Enrico Camporese, designer, pittore e, da molti anni, anche fotografo (sue le ultime foto) ci lascia guardare attimi fermati al volo o con attenzione, rubati o cercati, persone, natura, sorrisi, sogni, movimento e stasi, vite e vita. Ci lascia la libertà di leggere in ogni foto noi stessi, di restare impressionati o indifferenti, comunque guidati dal nostro filo interiore che si intreccia con il suo. In ogni immagine sensualità, rigore di linee e momenti, movimento e fissità, gioia e consapevole tristezza.

Una selezione di immagini è in mostra dal 28 settembre anche nello showroom di MIG Milano, in via della Spiga 48, e dal 30 settembre presso la Listone Giordano Arena, in via Santa Cecilia 6.

Con la mostra ‘Luoghi Sparsi’ - dichiara Camporese - traccio un percorso che raccoglie fotografie tra realtà e metafisica, dal passo leggero, fatte di tecnica collaudata e di un modo di vedere per me nuovo: attraverso immagini di cui io sono l’unico committente.

Info: Luoghi sparsi - mostra di Camporese - Palazzo Castiglioni, Corso Venezia 47, Milano - fino al 15 ottobre dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 8.00.

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