Interessante videoconferenza sulle nuove prospettive di recupero dei difetti della vista

La nuova cataratta: progressi scientifici e tecnologici

  Salute  

Mercoledì 20 maggio, in videconfererenza, il Dottor Lucio Buratto, Direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano (CAMO), la Dottoressa Rita Mencucci, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, il Dottor Ciro Tamburrelli, Direttore dell’Ospedale Oftalmico di Roma, il Professor Daniele Tognetto, Direttore U.OP. della Clinica Oculistica dell’Università di Trieste, moderati da Luigi Bazzoli, hanno fatto il punto sui progressi scientifici e tecnologici intervenuti in merito alla chirurgia della cataratta, che è l’intervento più eseguito nelle sale operatorie di tutta Italia (nel 2019, ad esempio, questo intervento è stato eseguito su oltre 600mila persone).

La chirurgia della cataratta ha sottolineato il dr. Buratto (nella foto) è l’unico intervento che pone rimedio ad un disturbo dell’invecchiamento: restituisce, infatti, ad un organo l’efficienza che aveva in età giovanile.

Sono questi i primati della chirurgia della cataratta, che, negli ultimi anni, ha raggiunto traguardi incredibili sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza e ha anche aperto nuove prospettive di recupero dei difetti della vista (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia) in soggetti colpiti da una cataratta solo incipiente o addirittura assente.

Gli ultimi ritrovati tecnologici e i più recenti progressi scientifici hanno reso più sicura, più efficace e più risolutiva questa operazione.

La cataratta - hanno aggiunto - va operata quando disturba la vista, quando, cioè, impedisce alla persona che ne è affetta di svolgere normalmente le sue attività visive e generali quotidiane.

La chirurgia attuale consente di rimuovere la cataratta durante un qualunque stadio di evoluzione: non è più necessario, quindi, attendere la sua “maturazione”, ma conviene operare precocemente. Ciò semplifica l’intervento, ma, soprattutto, evita al paziente di dover convivere per lungo tempo con i fastidi provocati dalla cataratta.

Allo stato esistono parecchie tecniche per operare la cataratta in base al tipo di situazione clinica ed alle apparecchiature disponibili: la tecnica più adoperata, quella meno traumatica e che fornisce i migliori risultati operatori e visivi è la facoemulsificazione ad ultrasuoni, soprattutto se utilizzata in associazione al femtolaser, lo strumento che prepara l’occhio alla rimozione della cataratta. Attraverso una accurata programmazione informatica il femtolaser consente ad un sistema digitale OCT di rilevare in maniera estremamente precisa le misure delle strutture anteriori dell’occhio e di realizzare un’apertura dell’involucro anteriore della cataratta estremamente centrata e simmetrica favorendo un posizionamento ottimale della IOL L’operazione, realizzata attraverso una piccola incisione, si compone sostanzialmente di due parti: prima la rimozione della cataratta vera e propria e, poi, la sua sostituzione con un cristallino artificiale, pieghevole, che è fatto con una speciale plastica che ha dato ampie garanzie di tolleranza per l’intero arco di vita del paziente. La guarigione della ferita chirurgica, che non prevede l’applicazione di punti, avviene rapidamente: il paziente può così riprendere precocemente le sue abituali attività fisiche. L’intervento, lo hanno ribadito gli intervenuti è particolarmente sicuro e duraturo nel tempo.

Il cristallino artificiale standard non consente di fare tutto ciò che un cristallino umano sano è in grado di fare, pertanto, dopo l’intervento, è necessario cambiare gli occhiali per aiutare l’occhio ad ottenere la miglior visione per vicino o per lontano.

Grazie ai progressi della tecnologia delle lenti intraoculari oggi l’obiettivo non è più solo quello di far recuperare ai pazienti la visione per lontano con un cristallino standard monofocale, ma anche quello di migliorarne la capacità visiva riducendo al minimo la dipendenza dagli occhiali, inclusi quelli da lettura.

Sono, infatti, disponibili lenti intraoculari in grado di fornire visione a tutte le distanze: vicino, intermedio e lontano, minimizzando o eliminando così l’uso di occhiali.

La maggior parte degli interventi, eseguiti in anestesia topica (con l’instillazione di semplici colliri anestetici) o locale (con una iniezione di anestetici vicino all’occhio) vengono fatti senza ricovero. Durante l’intervento in ambulatorio, naturalmente, il paziente usufruisce della stessa assistenza di cui disporrebbe da ricoverato.

Nella fase chirurgica dell’intervento il chirurgo si serve di numerosi strumenti super tecnologici; la chirurgia è fortemente guidata e controllata dall’innovazione hi-tech, che sta sempre più perfezionando la chirurgia della cataratta: accuratezza, precisione e ripetibilità sono caratteristiche che non sono raggiungibili dalla mano dell’uomo, ma uno strumento informatico adeguatamente programmato può raggiungere questo obbiettivo e fare quasi una chirurgia robotica è il laser a femtosecondi.

G. S.

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