Il progetto multidisciplinare è curato dall’Architetto Sabrina Masala

Pontecagnano: In Cibum, la Scuola di Alta Formazione Gastronomica

  Cultura e Spettacoli  

A Pontecagnano, in provincia di Salerno, c’è In Cibum, che non è solo una Scuola di Alta Formazione Gastronomica, ma è anche un vero e proprio progetto multidisciplinare, che mira a far convergere gli attori del mondo della gastronomia e del settore agroalimentare in un unico contesto, sintesi di esperienze e di opportunità per acquisire non solo abilità e competenze, ma sviluppare anche crescita culturale e professionale.

Il progetto In Cibum è curato dall’Architetto Sabrina Masala, nata in Toscana e laureatasi presso la facoltà di architettura “Federico II” di Napoli, che vive in Campania, tra Napoli ed Eboli, da dove segue progetti nazionali e internazionali. L’Architetto Sabrina Masala ha dedicato gli ultimi 10 anni del suo percorso professionale alla progettazione di cucine, arredi e progettazione interna ed esterna di ristoranti stellati, pastifici e molte altre realtà del territorio. Uno dei tanti progetti legati al food di cui è stata protagonista, è quello nato dalla società FTMS Group, leader nella formazione e nella ricerca di personale in Italia, che, ad aprile 2019, ha creato la Scuola di Alta Formazione Gastronomica In Cibum.

Alla base del progetto architettonico e strutturale ritroviamo la massima rinascimentale dell’Alberti, applicata a un edificio industriale: la casa è una piccola città e una città una grande casa.

Partendo da questo concetto, l’Architetto Sabrina Masala ha creato uno spazio lavorativo in cui la percezione è quella di un sistema fortemente antropocentrico.

Il progetto si inserisce nel contesto campano, nel quale sono stati realizzati alcuni tra i più importanti progetti di opifici orientati al benessere, come, ad esempio, la fabbrica di San Leucio nel Casertano, il tabacchificio ottagonale a Eboli, lo stabilimento Olivetti a Pozzuoli, che testimoniano l’attenzione del progettista volta anche a creare un ambiente lavorativo antropocentrico.

Il progetto di FMTS Group parte dalla preesistenza di una scatola prefabbricata tra le tante presenti nelle periferie industriali campane, realizzata in origine come opificio industriale e apparentemente definito e vincolante. In ambito di terziario i concetti progettuali di Eisenman “struttura, funzione e tecnica” possono essere confrontati con quelli di “prodotto, processo e sistema di produzione” cari al mondo dell’industria.

In questo progetto sono inseriti corsi di formazioni per creare un personale con le migliori skill richieste dal mercato, pacchetti di formazione pratica che convergono in una scuola di alta gastronomia innovativa e avanzata e lo sviluppo di una formazione aziendale con un processo di spin off, formazione gestionale e “sistema di produzione”. La diversità e la complessità degli spazi, degli strumenti e delle tecnologie orientate e incentrate sull’uomo, devono garantire le condizioni di benessere in cui si affinano le attitudini e l’entusiasmo dei gruppi.

In questo contesto, dunque, è stato creato un progetto di elegante multi-funzionalità, per una importante azione comunicativa, in cui il progetto degli esterni è stato centrato su quello degli interni per aumentare la percezione degli operatori.

In Cibum, che è un grande villaggio o, se si preferisce, una piccola città legata al cibo, l’elemento che più accomuna e lega gli italiani, l’Architetto Sabrina Masala ha progettato tutti i locali della costruzione, compresi i locali tecnici, gli uffici, la struttura interna ed esterna, fino al giardino.

L'edificio è costituito da tre piani.

Il piano terra di 1000mq è stato pensato per ospitare la scuola di cucina. È suddiviso in 5 ampie aree, oltre alle aree accessorie. L’area scuola pizzeria, che ha la miglior prospettiva esterna, è prospiciente al giardino: ciò compensa la maggior semplicità del processo ed esalta la naturalità del prodotto. Tre tipologie di forni, in particolare, permettono differenti esecuzioni in uno spazio ampio con un’area degustazione separata, esposta anch’essa sul giardino. Dall’area degustazione ci si affaccia sull’ampia cucina in cui vi possono operare almeno 25 persone. Su questa area si affaccia l’elegantissimo auditorio da 80 posti, realizzato in legno chiaro e dotato di ogni supporto multimediale. Intorno ai 100mq in cui sarà realizzato un orto artificiale, c’è l’area per la scuola di cucina professionalizzante dotata di tutta l’ultima tecnologia Electrolux, forni, piani a induzione, cappe circolari e il prestigioso monoblocco Moltenì. La sala centrata sui prodotti naturali induce i 20 discenti sulle loro postazioni singole a concentrarsi sulla naturalità e sulla originalità delle preparazioni. La zona per la scuola di pasticceria è, invece, concepita con lo spirito di guidare gli allievi ad un concept di formazione simile a quello della farmacia. Se le preparazioni gastronomiche sono anche fantasia e improvvisazione, la pasticceria è precisione e rigore. Qui, infatti, l’ambiente è più rigoroso, insonorizzato, concentrato.

Il secondo piano è pensato per le attività formative aziendali e gli spin off. Il rigore e la monoliticità degli stili sono gli stessi degli altri due piani.

Il terzo piano è centrato sui dipendenti e, quindi, è il più luminoso, pur essendo in un capannone, e sfrutta al meglio le soluzioni vetrate. Gli ambienti sono ampi e acusticamente insonorizzati e ben illuminati. Oltre 150mq sono dedicati a una nursery per bambini, un’area ricreativa e 100mq una palestra equipaggiata Tecnogym: un’originalità per il sud e dimostrano la sensibilità di una dirigenza illuminata.

Una splendida area con una tenda curva realizzata da infinite catene colorate separa, senza dividere, lo spazio riunioni con l’ampia facciata tutto vetro che affaccia sul giardino in erba.

Gli esterni richiamano le origini e il contesto e trasmettono gli archetipi a chi entra nel posto di lavoro e a chi dalla postazione guarda l’esterno.

Il colore, non banale, ricorda le tinte calde del sud dei mattoni del tabacchificio di Eboli e della terra di Battipaglia.

Il legno, che conferisce una forma sinuosa alla scatola originaria, rende percepibile che, in origine, l’azienda doveva essere una falegnameria.

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