Vademecum per scegliere la perfetta frutta disidratata

Nucis: ripartiamo dalla frutta disidratata

  Food and beverage  

In questo difficile momento, causato dall’emergenza Coronavirus, in cui siamo costretti ad interminabili giornate chiusi in casa, Nucis Italia, rappresentanza nazionale dell’International Nut and Dried Fruit Council Foundation (I.N.C.), ha stilato una piccola guida, un vademecum per guidare il consumatore dall’acquisto al consumo della frutta disidratata.

La frutta disidratata, grazie all’impegno delle persone che lavorano nell’intera filiera della frutta secca, svolge un ruolo fondamentale per il benessere di ognuno di noi: è, infatti, un prodotto essenziale per una sana alimentazione, un concentrato di benessere, che può essere gustato tutto l’anno.

La frutta disidratata è un’ottima alleata del nostro organismo e, soprattutto, delle nostre difese immunitarie, grazie alla presenza della preziosa vitamina C.: è un concentrato di proprietà.

Occorre, però, saper scegliere quella più adatta ai propri bisogni.

Occorre, quindi, sapere che la frutta disidratata non è altro che frutta fresca privata della sua percentuale di acqua. Questo processo ne fa un concentrato di proprietà e nutrienti, tra cui minerali, fibre, composti antiossidanti, ma anche zuccheri.

Non si deve, però, dimenticare che l’essiccazione può portare anche ad alcune variazioni dal punto di vista nutrizionale, rispetto al prodotto fresco. Il processo di essiccazione, allo stesso tempo, permette di conservare gli alimenti più a lungo, mantenendone inalterate le proprietà organolettiche: questo permette di consumare i frutti preferiti in qualunque momento dell’anno: da quelli ottenuti con metodo tradizionale come mele, albicocche, datteri, fichi, castagne, gelsi, pesche, pere, prugne secche e uva passa, fino a quelli ottenuti infondendoli in una soluzione di zucchero prima dell’essiccazione, come spesso accade per mirtilli, ciliegie, mango e fragole.

La gran parte della frutta disidratata, inoltre, ha la particolare proprietà di contenere un’elevata quantità di fibre, che possono favorire il transito intestinale, e di composti bioattivi dall’effetto prebiotico, come i polifenoli.

Tra le diverse varietà, l'uvetta sembra contenere il più alto numero di acidi fenolici, seguito da fichi, albicocche e mirtilli rossi, e infine, da datteri e prugne secche. Ad oggi, poi, le prugne secche godono dell’approvazione ufficiale della Commissione europea per i benefici apportati alla funzione intestinale, sebbene anche le albicocche secche presentino elevati livelli di sorbitolo, dalle proprietà lassative. A dispetto dell’alta concentrazione di zuccheri, cui ci si aspetta corrisponda un alto indice glicemico, recenti studi recenti hanno dimostrato che la frutta disidratata ha un indice glicemico che varia da basso (55 e inferiore) a moderato (da 56 a 69), con valori comparabili a quelli della frutta fresca.

Attenzione, però, alle insidie che si possono nascondere dietro un consumo non controllato di frutta disidratata.

Se è vero, infatti, che eliminando l’acqua, la frutta concentra i suoi nutrienti (fibre, minerali, vitamine, antiossidanti, zuccheri), è anche vero che non si dovrebbe mai esagerare: a parità di peso, infatti, la quantità di zuccheri è maggiore rispetto a quella della frutta fresca.

Il consumatore, specialmente se segue una dieta orientata al dimagrimento, quindi, deve leggere bene l’etichetta al momento dell’acquisto: per non eccedere il proprio fabbisogno calorico, infatti, è importante controllare bene il quantitativo di calorie per 100 g, tenendo presente che la porzione consigliata è di 30 g. Per limitare l’apporto calorico è opportuno preferire la frutta disidratata al naturale, non candita, facendo attenzione a scegliere quella con una minore concentrazione di zuccheri.

Proprio per le sue proprietà intrinseche, la frutta disidratata è perfetta al mattino, per la giusta carica di zuccheri, dopo l’allenamento, come supporto per ricostituire le riserve di glucosio consumate o per lo spuntino di metà mattina o pomeriggio.

Inoltre, con i giusti accorgimenti è possibile enfatizzarne gli effetti positivi sulla nostra salute: benefici per l’intestino, se consumata con cibi ricchi di fibre, come, ad esempio, i cereali integrali; per il benessere cardiovascolare, se abbinata ai cosiddetti grassi buoni come quelli della frutta secca in guscio; controllo del senso di sazietà, in abbinamento alle proteine, come quelle di uno yogurt.

Info, ricette: www.nuciitalia.it.

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