La mostra, la più attesa dell’anno, è visitabile on line

Roma: la mostra su Raffaello

  Cultura e Spettacoli  

Lo scorso 15 marzo avrebbe dovuto aprire i battenti l’attesissima mostra Raffaello.1520-1483, considerato l’evento dell’anno.

La mostra Raffaello.1520-1483 è stata allestita a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, per celebrare i 500 anni dalla morte dell’artista.

La mostra Raffaello.1520-1483, organizzata dalle Scuderie del Quirinale e dalle Gallerie degli Uffizi, in collaborazione con Galleria Borghese, Musei Vaticani e Parco Archeologico del Colosseo, è stata curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro.

La mostra Raffaello.1520-1483 si configura come la più grande rassegna dedicata ad un artista mai realizzata in Italia: vi sono esposti 204 capolavori, provenienti da tutto il mondo, di cui 120 sono dipinti e disegni dello stesso Raffaello Sanzio. Ben 50 opere, in particolare, sono frutto della proficua collaborazione con gli Uffizi di Firenze.

La mostra propone un percorso che ripercorre a ritroso l’avventura creativa di Raffaello, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino alla nativa Urbino. Un incalzante flash-back che consente di ripensare il percorso biografico partendo dalla sua massima espansione creativa negli anni di Leone X.

La mostra Raffaello.1520-1483, lo sottolineiamo, sarebbe un’occasione ineguagliabile per osservare da vicino le invenzioni dell’Urbinate. Il suo breve, luminoso percorso, infatti, ha cambiato per sempre la storia delle arti e del gusto: Raffaello rivive nelle sale dell’esposizione che lo celebra come genio universale.

Pensate che, già nelle prime 48 ore di prevendita, erano arrivate 10.000 prenotazioni, provenienti da tutto il mondo (Corea, Giappone, Stati Uniti) e da tutti i Paesi europei … ma, a fine febbraio, è arrivato il primo decreto anti-coronavirus che ha fermato tutto.

Gli organizzatori, però, hanno prontamente organizzato una passeggiata virtuale all’interno della mostra attraverso i canali social.

Con Raffaello In Mostra, infatti, le Scuderie del Quirinale hanno riaperto, virtualmente, le porte con video-racconti e passeggiate virtuali all’interno delle sale delle scuderie per ammirare alcune tra le più belle opere esposte: la Madonna del Granduca (sotto), dalle Gallerie degli Uffizi, la Santa Cecilia, dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba, dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico, dal Louvre, la Madonna della Rosa, dal Prado, e la Velata (sopra), di nuovo dagli Uffizi. Ogni opera è presentata con dettagli e curiosità sull’arte del pittore rinascimentale.

Sono anche a disposizione approfondimenti ed incursioni nel backstage attraverso i canali social, grazie ai contributi offerti non solo dai curatori della mostra, ma anche da importanti studiosi che, attraverso pillole video, approfondiscono le opere e le grandi tematiche relative all’arte di Raffaello.

La serie, introdotta dalla curatrice Marzia Faietti con Qualche ragione, tra le tante, per amare Raffaello, prevede gli interventi di Matteo Lafranconi, curatore e Direttore di Scuderie del Quirinale, cominciando proprio dal punto in cui parte il percorso espositivo, con La morte di Raffaello. A seguire, i co-curatori Francesco Paolo Di Teodoro e Vincenzo Farinella approfondiranno la Lettera a Leone X, il progetto di Villa Madama, il rapporto di Raffaello con l’antico, con i suoi committenti e gli anni della gioventù. Infine, lo studioso Achim Gnann presenta una riflessione su Raffaello e Giulio Romano.

Si può partecipare, sempre virtualmente, anche agli incontri che sono stati ospitati a Palazzo Altemps prima dell’apertura al pubblico dell’esposizione: La giovinezza di Raffaello (Silvia Ginzburg fa luce sulla formazione del giovane pittore e sulle committenze ricevute nei suoi primi anni di attività, e sul ruolo che i maggiori artisti del momento, tra cui Perugino e Pinturicchio, ebbero nella sua crescita personale); Raffaello a Firenze al tempo della Repubblica di Pier Soderini (Antonio Natali affronta uno dei momenti più salienti della storia dell’arte del Rinascimento: l’incontro artistico tra i giganti dell’arte italiana nella Firenze del primo Cinquecento, città nel pieno del suo fermento artistico e culturale, fecondo di conseguenze per l’arte di Raffaello e di ripercussioni sulla storia dell’arte tutta. Secondo Vasari, infatti, Raffaello giunse a Firenze per vedere le “Battaglie” di Anghiari e di Cascina, appena realizzate rispettivamente da Leonardo e da Michelangelo); Il Principe delle Arti nella Roma dei Papi (Alessandro Zuccari ripercorre le più importanti committenze pubbliche e private ricevute a Roma da Raffaello e approfondisce i prestigiosi incarichi che ne hanno eternato la fama. Nel 1508 Raffaello, infatti, fu chiamato a Roma da Papa Giulio II per rinnovare le “Stanze” dei nuovi appartamenti papali in Vaticano, e rimase, nella città eterna, fino alla sua morte precoce (37 anni), avvenuta il 6 aprile 1520.

Il 6 aprile 1520 la città sembrò fermarsi nella commozione e nel rimpianto, mentre la notizia della scomparsa di Raffaello si diffondeva con incredibile rapidità in tutte le corti europee. - leggiamo nella presentazione della mostra - S’interrompeva non solo un percorso artistico senza precedenti, ma anche l’ambizioso progetto di ricostruzione grafica della Roma antica, commissionato dal pontefice, che avrebbe riscattato dopo secoli di oblio e rovina la grandezza e la nobiltà della capitale dei Cesari, affermando inoltre una nuova idea di tutela. Sepolto secondo le sue ultime volontà nel Pantheon, simbolo della continuità fra diverse tradizioni di culto, forse l’esempio più emblematico dell’architettura classica, Raffaello diviene immediatamente oggetto di un processo di divinizzazione, mai veramente interrotto, che ci consegna oggi la perfezione e l’armonia della sua arte. - prosegue la presentazione della mostra - A distanza di cinquecento anni, questa mostra racconta la sua storia e insieme quella di tutta la cultura figurativa occidentale che l’ha considerato un modello imprescindibile. La mostra, articolata secondo un’idea originale, propone un percorso che ripercorre a ritroso l’avventura creativa di Raffaello, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino alla nativa Urbino. Un incalzante flash-back che consente di ripensare il percorso biografico partendo dalla sua massima espansione creativa negli anni di Leone X. Risalendo il corso della vita di Raffaello di capolavoro in capolavoro, il visitatore potrà rintracciare in filigrana la prefigurazione di quel linguaggio classico che solo a Roma, assimilata nel profondo la lezione dell’antico, si sviluppò con una pienezza che non ha precedenti nella storia dell’arte. Grazie ad un numero eccezionale di capolavori provenienti dalle maggiori raccolte italiane ed europee, la mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme con le Gallerie degli Uffizi, costituisce un’occasione ineguagliabile per osservare da vicino le invenzioni dell’Urbinate. Il suo breve, luminoso percorso ha cambiato per sempre la storia delle arti e del gusto: Raffaello rivive nelle sale dell’esposizione che lo celebra come genio universale.

I video della mostra sono disponibili sul canale di YouTube dedicato: www.youtube.com/user/ScuderieQuirinale?ob=0.

Info: Scuderie Del Quirinale - Via XXIV Maggio 16, 00187, Roma - info@scuderiequirinale.it - www.scuderiequirinale.it

Giovanni Scotti

  • img1
  • img2
  • img3
 Versione stampabile




Torna