La presentazione alla stampa è avvenuta lo scorso 21 febbraio

Roma: importanti ritrovamenti archeologici nel Foro romano

  Cultura e Spettacoli  

Il Direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, ha presentato agli studiosi e alla stampa i risultati di una importante opera di scavo condotta sotto la Curia Iulia.

La conferenza stampa, tenutasi proprio all’interno della maestosa struttura costruita sotto l’imperatore Augusto, ha visto affiancare la Dottoressa Russo dalla responsabile delle ricerche Patrizia Fortini e da altre rappresentanti dell'équipe di archeologi e architetti impegnati nei lavori.

A distanza di circa un anno dall'avvio degli studi sulla documentazione prodotta da Giacomo Boni all'inizio del '900, che aveva consentito di ipotizzare la presenza nel Foro Romano, a pochi metri dal Lapis Niger e dal Comizio, di un cenotafio (tomba vuota) dedicato al fondatore della città di Roma, le indagini archeologiche programmate dal Parco archeologico del Colosseo hanno portato ad una importante scoperta.

È infatti riemersa, in occasione di lavori di restauro al complesso della Curia-Comizio, una cassa in tufo di circa m 1,40 di lunghezza, associata ad un elemento circolare, entrambi posti al fondo di un ambiente in blocchi di tufo che si trova al di sotto della scalinata di accesso alla Curia.

Si ipotizza che la cassa in tufo sia un monumento funerario realizzato, in un periodo successivo alla morte di Romolo, per celebrarne il culto e la memoria.

Nel 1899 Giacomo Boni aveva individuato, a pochi metri dal Lapis Niger e dal Comizio, presso il portico d'ingresso della Curia Iulia, questi due elementi, ma a questo rinvenimento Boni non attribuì una particolare importanza tanto che se ne perse la memoria e l'esatta ubicazione.

A 120 anni di distanza gli archeologi del Parco archeologico del Colosseo, in particolare Patrizia Fortini, ristudiando la documentazione di scavo di Giacomo Boni, hanno intuito l'importanza del rinvenimento, trattandosi di un vano ipogeo, come desunto dai disegni di Boni, con all'interno un sarcofago quello che Boni denomina cassa o vasca.

Nel novembre del 2019 si è avviato il cantiere di scavo archeologico, con lo smontaggio della monumentale scalinata di accesso costruita negli anni '30 da Alfonso Bartoli, smontaggio finalizzato anche a riproporre filologicamente l'antico accesso con Portico alla Curia lulia.

Con grande emozione lo scavo ha portato al rinvenimento del vano ipogeo così come l'aveva descritto Boni, intatto, dietro una tamponatura in mattoni risalente al lavoro di Alfonso Bartoli.

Tutto il vano e l'area del portico della Curia sono stati puntualmente documentati attraverso un rilievo in Laser scanner in 3D. Lo scavo archeologico riprenderà alla fine di aprile e si punta a renderlo visibile al pubblico entro il 2021.

In conclusione, questo rinvenimento consentirà di dare nuova luce alla storia di Roma e di costituire una tappa fondamentale, un luogo della memoria delle origini della città eterna, nei futuri percorsi di visita del Foro Romano.

Ugo Dell’Arciprete

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