La nutraceutica può rappresentare un rimedio naturale ed un’arma molto importante per abbassare gli zuccheri nel sangue

Diabete: il ruolo dalla nutraceutica

  Salute  

Lunedì 23 settembre, a Milano, presso l’Hotel Michelangelo, si è svolto un importante media tutorial sul diabete ed il ruolo della nutraceutica.

Antonio Ceriello, coordinatore del Progetto Diabete dell’IRCCS MultiMedica, Giuseppe Gerosa, responsabile del Centro Universitario di Diabetologia, Malattie Metaboliche e Disliplidemie del Policlinico San Matteo di Pavia - Università di Pavia e responsabile dell’area diabete della Società Italiana di Nutraceutica (SINut), e Sara De Martin, ricercatrice di Farmacologia all’Università di Padova, hanno parlato di diabete e dell’aiuto naturale che può arrivare dalla nutraceutica per ridurre gli zuccheri nel sangue.

Il diabete è uno dei più importanti problemi di salute pubblica a livello mondiale. - ha affermato il prof. Antonio Ceriello - La mortalità è diminuita del 23% in dieci anni, ma il numero di nuovi casi risulta in forte aumento. Rappresenta una condizione che interessa, solo nel nostro Paese, oltre 3 milioni e 200 mila persone. Preoccupa, in particolare, il numero di nuovi potenziali pazienti. Si calcola, infatti, che per ogni persona con diabete che curiamo ce ne siano almeno altre due con prediabete e quindi con alti livelli di glicemia nel sangue. Infatti, accanto ai casi noti non vanno dimenticati i casi non diagnosticati perché spesso, e talora per anni e anni, la malattia non dà segni di sé. Si stima che siano un milione gli italiani con la malattia misconosciuta. In totale, quindi, circa 5 milioni di persone in Italia ha il diabete, pari ad un caso ogni 12 residenti. - ha proseguito il prof. Antonio Ceriello - E il numero degli individui affetti salirà probabilmente a 7 milioni fra 15-20 anni. Un vero “esercito” di uomini e donne che rischiano l’insorgenza di gravi malattie cardiovascolari e metaboliche. - ha concluso il prof. Antonio Ceriello - Bisogna tener conto, poi, delle possibili complicanze: l’ipertensione arteriosa, l’obesità, le dislipidemie, l’epatopatia steatosica, la colelitiasi, l’iperuricemia.

Il prof. Giuseppe Derosa ha poi affrontato il tema del prediabete, una condizione ancora sottovalutata, nella quale però è fondamentale intervenire prima che sia troppo tardi - ha detto il prof. Giuseppe Derosa - Il primo passo per la prevenzione, infatti, si basa sull’adozione di uno stile di vita sano nella scelta dei cibi e nell’attività fisica. Questo approccio, però, è risultato fallimentare nella partica quotidiana. Le motivazioni sono le più varie, ma agiscono in modo sinergico a produrre un risultato disastroso. Le abitudini alimentari, che, in Italia, si associano a forti tradizioni locali o, al contrario, la mancanza di tempo per cucinare a casa spinge all’acquisto di cibi precotti ricchi di grassi e di zuccheri, spesso non percepiti dal consumatore. Aggiungiamo anche la grande pressione pubblicitaria nei confronti di prodotti alimentari e l’uso e l’abuso di bevande gassate zuccherate. Un altro elemento è la poca motivazione nell’iniziare e ancor più perseguire diete e attività fisica. Infine, se il messaggio sui rischi della ipercolesterolemia è stato diffuso così tanto da essere persino banalizzato, la consapevolezza del rischio legato alla iperglicemia non è ancora così diffusa. - ha chiarito il prof. Giuseppe Derosa - La nutraceutica può rappresentare un’arma molto importante a disposizione di medici e pazienti. Sono rimedi non “classici” che includono una serie di molecole con un effetto favorevole sulla glicemia e la resistenza all’insulina. Gdue risulta ben tollerato dall’organismo, non presenta effetti collaterali e può essere somministrato anche per tre anni prima di dover passare ad un’altra cura. È quindi particolarmente indicato per quelle persone a rischio d’insorgenza di diabete.

Un recente lavoro clinico ha valutato la possibilità di prolungare l’attività di bassi dosaggi della metformina sfruttando il sinergismo d’azione di Gdue, qualora il paziente non sopporti alti dosaggi del farmaco. Un altro studio, pubblicato solo pochi giorni fa, dal prof. Derosa ha evidenziato la capacità del prodotto di supportare in modo estremamente efficace la terapia nei soggetti diabetici.

Il Gdue, che, naturalmente, deve essere sempre prescritto dal medico specializzato, è estratto da due alghe marine, il Ascophyllum Nodosum ed il Fucus Vesiculosus e cromo picolinato. I principi attivi naturali, estratti dalle due alghe marine provenienti dalle acque oceaniche più fredde, infatti, sono in grado di ridurre i livelli di zuccheri nel sangue e di grasso nel fegato.

Come già detto, la capacità di queste alghe è stata evidenziata da diverse ricerche medico-scientifiche, a riprova dell’aiuto che la nutraceutica mette a disposizione per il trattamento di malattie molto diffuse nella nostra società e spesso associate tra di loro, come diabete, disglicemie e “fegato grasso” (Steatosi epatica non alcolica).

Il sovrappeso, l’obesità, la sedentarietà, l’incostanza nel seguire uno stile di vita sano sono alla base di un continuo incremento di alterazioni del metabolismo, specie degli zuccheri, che col tempo si traducono ineluttabilmente in danni irreversibili a livello cardiaco, vascolare ed epatico.

Ma, tornando al Gdue è bene precisare che lo stesso si assume per via orale tre volte al giorno (prima dei pasti) e risulta ben tollerato dall’organismo. A differenza di farmaci orali antidiabetici, infatti, non determina effetti collaterali e può essere somministrato anche per 2/3 anni prima di passare, eventualmente, ad un’altra terapia.

Alcuni studi hanno anche evidenziato che il Gdue può essere utile per migliorare il controllo glicemico nei pazienti già colpiti da diabete di tipo 2.

Infine, nel corso del media tutorial, è stato dato ampio spazio è alla Steatosi Epatica Non Alcolica, una malattia legata a doppio filo con il diabete, ha sottolineato, a sua volta, la prof.ssa Sara De Martin.

Viene, infatti, registrata nell’oltre 50% dei pazienti colpiti da quello di tipo 2 e ad oggi non esistono terapie in grado di eradicare la patologia. Alcuni primi studi evidenziano come Gdue sia in grado di ridurre l’accumulo di grasso nel fegato. Il suo utilizzo presenta degli indubbi vantaggi rispetto ad un altro prodotto naturale come il cardo mariano. - ha detto la prof.ssa Sara De Martin - I fitoterapici che derivano da questa pianta mediterranea agiscono esclusivamente a livello epatico. Gdue, invece, ha un intervento più completo perché abbassa anche i livelli di glicemia. Potrebbe essere più indicato per tutti quei pazienti che hanno sia la steatosi sia altre patologie correlate come la sindrome metabolica”.

Alla fine degli interventi dei professori ha preso la parola anche il dottor Giuseppe Vargiù, responsabile medico-scientifico di Aesculapius Farmaceutici, l’azienda bresciana che, quest’anno compie 60 anni, e che fornisce prodotti di elevata qualità, che associno all’efficacia terapeutica la massima sicurezza e il rispetto delle normative europee di certificazione e qualità per garantire la soddisfazione del cliente. I prodotti di Aesculapius, che sono attualmente commercializzati o in corso di registrazione in 30 paesi in tutto il mondo, si rivolgono alle aree terapeutiche relative a: antimicotici, antinfettivi, antinfiammatori, antitrombotici, antivirali, cardiovascolari, dermatologici, gastro-intestinale, ginecologici, metabolismo, probiotici, sangue ed organi emopoietici, sistema nervoso, sistema respiratorio, tonici e venotropi. L’azienda è molto attiva anche nel settore degli integratori alimentari, dei cosmetici e dei dispositivi medici: risponde, così, in modo efficace, ai bisogni delle persone nell’area della salute, del benessere e della qualità di vita.

Giovanni Scotti

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