In armonia con lo spazio e il luogo, i due artisti hanno creato un´installazione di grande effetto scenografico, suddivisa in due unità visuali:
- diciotto grandi teli (cm. 160x220), sospesi alla struttura metallica del soffitto
Sui grandi teli, immagini di conchiglie in bianco e nero, riprese su raffinati fondi che richiamano i movimenti delle acque o i riflessi di nubi e cielo sulla superficie marina.
- undici ´opal´ (cm. 70x90), posti davanti alle finestre nel piano terreno.
Gli ´opal´, fotografie, sempre di conchiglie, stampate su plexiglas opalino giocano con la luce che penetra dalle vetrate.
Chi non ha mai raccolto una conchiglia sulla sabbia e, magari, per gettarla via subito? O chi, tantissimi, raccoglie conchiglie e, con avidità e gelosia, le serba,e da lontani luoghi,le porta a casa? Un frammento di mare che rievoca momenti, o attratti dall´incanto per l´armonia, il profumo di alghe salate, di sabbia, di sogni da realizzare, di fantasie e desideri. Tutti da bambini, ed ancora oggi ben adulti, rimaniamo stupefatti dal canto sommesso che udiamo appoggiando una conchiglia all´orecchio. E doveva essere la melodia delle sirene, evocativa di note esperienze, misteriosa eppure familiare di episodi perduti nell´infanzia del mondo. Pentagramma di storie che non sappiamo decifrare, e che conosciamo benissimo.Le conchiglie, le piÚ affascinanti creature delle acque, racchiudono enigmi ed allegorie, e valori, da soggiogare culture antiche in ogni angolo della Terra. Moneta di scambio, strumento di divinatori rituali, abbevera il pellegrino sulle orme di Santiago.
Il significato autentico della ricerca di Giuseppe Molteni e Roberta Motta è che la natura ha racchiuso nella sua creatura il sapere, fondamento e regola del nostro mondo. Per le loro opere hanno privilegiato il bianco e nero che, straordinariamente, non tradisce la realtà dei cromatismi: le conchiglie, infatti, sono il trionfo del colore e delle piÚ inconsuete fusioni coloristiche.
Le fotografie in esposizione, dai passaggi tonali calibrati con raffinata maestria, restituiscono alla conchiglia la sua intima essenza di mistico arcano. La conchiglia, protagonista assoluta dellâevento, si impone in tutta la sua bellezza ed armonica eleganza, sospesa in uno spazio indefinibile, fluttuante creatura del sogno e della rievocazione. Stampate le immagini su grandi lenzuoli, mossi da brezze leggere, la conchiglia si trasforma in oggetto vivente di ipnotica suggestione, la sensazione è di tuffarsi davvero in un acquario del tempo, al di lĂ del tempo.
La mostra, curata di Giuliana ScimĂŠ, rientra nel programma delle manifestazioni âfuori saloneâ del Salone Internazionale del Mobile di Milano, con la sponsorizzazione di Albini&Fontanot di Rimini, una azienda tutta italiana, attiva da piĂš di quarantâanni e nota al grande pubblico per lâoriginalitĂ dei propri prodotti.
Enzo Fontanot, presidente dellâomonima azienda, tiene a precisare che âper le scale abbiamo una vera e propria passione. Sono un elemento architettonico che accompagna da sempre il cammino della civiltĂ e il nostro appassionato lavoro dimostra come alla base di ogni innovazione debba necessariamente esserci lo studio del passato. Lasciamo al nostro staff la libertĂ dello sfogo creativo che trova forma nello studio di nuove concezioni modulari.â
Le scale sono le protagoniste indiscusse della fabbrica di Cerasolo Ausa (RN) dove lavora uno staff qualificato e attento alle aspettative di una clientela sempre piĂš numerosa ed esigente: scale a chiocciola, a rampa, elicoidali, in alluminio, legno e acciaio e scale per interni e per esterni, ringhiere per scale in muratura.
Pantografi e sofisticati sistemi di software si affiancano alla cura e alla soddisfazione estetica. Importante e fondamentale è anche la ricerca dei materiali. Legno, alluminio anodizzato, acciaio inox sono gli elementi portanti di strutture architettoniche di altissima qualità . La garanzia di un prodotto e firmato Albini&Fontanot è ormai riconosciuta a livello internazionale.
Albini&Fontanot è una azienda conforme allo standard di qualità ISO9001:2000
(Giovanni Scotti)