KAIHUA - Seeding your brand in China

11/07/2017


YAM112003 e The George, agenzia di comunicazione, e Chiomenti, studio legale internazionale, hanno organizzato l’evento KAIHUA, svoltosi lo scorso 29 giugno, a Milano, nella cornice dello storico Palazzo Giureconsulti, nel corso del quale aziende italiane del mondo food, fashion e design hanno approfondito la conoscenza della Cina, una realtà in continua evoluzione, che offre, oggi, tantissime opportunità per il mercato italiano,

KAIHUA in cinese mandarino significa “sbocciare, fiorire”. Come una pianta o un fiore, anche un brand, infatti, può coltivare la sua storia in un nuovo territorio e, con pazienza, farla crescere nel tempo, fino a diventare qualcosa di bello e significativo.

Chi è intenzionato a confrontarsi con il mercato cinese deve tenere presente, in particolare i seguenti due aspetti: la costante crescita dei consumi e la crescita del livello tecnologico della produzione industriale cinese. La crescita dei consumi è trainata dalla continua urbanizzazione, che apre opportunità di retail in settori a basso costo ed in comparti del lusso. La crescita del livello tecnologico della produzione industriale cinese, poi, è una circostanza che richiederà nel breve periodo competenze e conoscenze e che aprirà importanti nicchie in diversi settori.

In un’economia basata su consumi, servizi e innovazione, come quella cinese, il target di crescita del PIL per il 2017 è il 6,5%. La quota di consumi rispetto al tasso di crescita del PIL è pari al 64,6% contro il 42,2% degli investimenti fissi lordi e il -6,8% delle esportazioni. La quota dei servizi sulla composizione del PIL è pari al 51,6% contro il 50,5% del 2015. Il tasso di urbanizzazione è pari al 57,34%, dal 2011 gli abitanti urbani hanno superato quelli rurali e rappresentano il principale driver di crescita dei consumi. Il 70% dei cinesi vivrà in circa 600 città entro il 2035. In Cina ci sono attualmente 260 città con oltre un milione di abitanti contro le 18 dell’Unione Europea e 10 degli Stati Uniti. Per quanto riguarda gli investimenti in entrata, la Cina è stata nel 2016 il terzo Paese al mondo per destinazione di flussi dopo Stati Uniti e Regno Unito. L’Italia è stata il 19esimo Paese fonte di questi investimenti per 223 milioni di dollari USA.

La Cina si sta muovendo, velocemente, verso un mercato guidato dal cosiddetto “New Mainstream”, vale a dire la generazione di giovani più selettivi in merito a dove spendere: dalla massa al premium, dai prodotti ai servizi. É la generazione dei Millennial, che, in Cina, conta oltre 200 milioni di persone. La generazione dei figli unici, privilegiati rispetto ai loro genitori, al centro delle attenzioni della famiglia e con una forte spinta alla competitività e al successo. Il 70% dei Millennial cinesi possiede una casa di proprietà, portandosi in testa alla classifica mondiale seguiti da Messico con il 46%, Francia con il 41% e USA con il 35%. La loro emancipazione in termini di status rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, li porta a poter gustare anche il lato piacevole della vita e a cercare un modo per sentirsi unici.

L’ampio potere di spesa di questa generazione offre grandi opportunità di esprimersi attraverso la moda, la musica e l’arte dando vita a innumerevoli subculture con abitudini, preferenze e obiettivi differenti che un brand deve conoscere nel dettaglio per poter raggiungere e affascinare i giovani cinesi. Rispetto ai loro pari occidentali, i Millennial cinesi hanno più fiducia nei brand con un 65% che supera decisamente il 29% del Nord America e il 37% dell’Europa. Il 36,9% pensa che i brand pubblicizzati siano più affidabili, il 59,4% dichiara di rimanere fedele al brand per lungo tempo e il 65% pensa che un brand rinomato possa accrescere la loro immagine. Per ingaggiare i potenti giovani consumatori cinesi, un brand deve offrire un’esperienza integrata e sempre connessa capace di mantenere alta l’attenzione. Il 32% dei Millennial utilizza il mobile per fare la spesa rispetto all’8% degli americani, il 59% sceglie il pagamento digitale rispetto al 26% degli americani, il 33% si fida delle opinioni dei suoi pari più di quanto si fidi di quelle dei brand rispetto al 9% degli americani, il 31% vuole essere intrattenuto sempre e ovunque rispetto al 12% dei giovani americani. I cinesi amano i prodotti oltreoceano, sono considerati di miglior qualità e con un prezzo più basso, anche per questo l’e-commerce sta avendo un boom di successo. La Cina attualmente conta più di 467 milioni di acquirenti online e nel 2020 cresceranno di altri 200 milioni. Più dell’80% di tutte le transazioni e-commerce avvengono attraverso le piattaforme come Weibo e WeChat che vantano rispettivamente 10 milioni di account ufficiali.

Info: www.yam112003.com - www.chiomenti.net - www.iamthegeorge.com